
LECCE – Sticchi Damiani a tutto campo: “Coda, l’Higuain della B. Mancosu e Tachtsidis valori aggiunti, mi aspetto tanto da Falco”
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport Puglia in cui fa il punto della situazione a bocce ferme, sottolineando i progressi della sua squadra e il ruolo, sempre più importante, di mister Eugenio Corini. Vi proponiamo alcuni passaggi.
CORINI – “Finalmente contro l’Entella è arrivato un momento di serenità, davvero meritato. Ne parlavo col direttore Corvino, da agosto a oggi ne abbiamo passate tante. Il nostro mister è un ottimo allenatore ma prima è una bella persona. È tutt’altro che freddo e impassibile, è un bresciano atipico che vive a Verona e che ama il Sud. Adesso ha il cruccio di non poter respirare l’aria calda del tifo leccese, gli mancano la passione e il colore della nostra gente. Ha credibilità nel gruppo, perché parla sempre in faccia e mette tutti sullo stesso piano”.
MALUMORI – “Sono situazioni fisiologiche. La società è stata irremovibile e i calciatori hanno compreso che, pur dinanzi alle loro legittime aspettative, il club non aveva commesso alcun torto nei loro confronti. Con Mancosu, Tachtsidis e Falco abbiamo fatto un patto: rimettersi in discussione, provando a raggiungere gli obiettivi comuni, poi su valuterà. Marco e Panagiotis hanno dimostrato di essere totalmente coinvolti, giocano con serenità e sono valori aggiunti. Mi aspetto tanto pure da Falco“.
SORPRESE – “Tutti mi hanno sorpreso per la dedizione alla causa, sembra che siano al Lecce da anni. In particolare, Coda può essere l’Higuain della Serie B per caratteristiche, movenze, generosità, opportunismo e capacità di giocare per la squadra. Mi meravigliano sempre di più Adjapong e Stepinski, in attesa di entusiasmarmi per chi ancora non ha potuto esprimere le sue doti”.
VIVAIO – “Negli anni scorsi, Gennaro Delvecchio, senza investimenti particolari, ha operato con idee vincenti, è stato bravo e adesso può essere orgoglioso degli elementi che ha portato a Lecce. Con corvino abbiamo puntato su diversi ragazzi stranieri, in particolare mi ha stupito il rumeno Vulturar, 16 anni, centrocampista con qualità straordinarie”.
CRISI ECONOMICA E COVID – “Senza tifosi, includendo anche i ricavi pubblicitari più limitati, registreremo un mancato introito di circa cinque milioni. In attesa di riavere i tifosi negli stadi, la Lega B deve fare come la Lega A: reperire un partner forte, italiano o straniero, per commercializzare il nostro prodotto anche all’estero, altrimenti si rischia di dover ridimensionare la Serie B. Il Covid ha inciso anche sul mondo del calcio. Il Lecce, ogni tre giorni, effettua, a proprie spese, 50 tamponi, crea una bolla di isolamento in un costoso albergo e provvede a sottoporre ai necessari test il gruppo squadra anche nel corso di una nottata da incubo, come quella di Cosenza, nella quale, pur di non rifugiarci in un rinvio, che ci sarebbe stato comodo per i tanti infortunati che avevamo, abbiamo organizzato tutto con nostri mezzi e personale sanitario arrivato da Lecce in Calabria. Non ho condiviso il rinvio di gare per impossibilità di effettuare i tamponi nel giorno della partita. Sia chiaro, la colpa non è di chi ha disposto il rinvio, ma delle società che hanno trovato più comodo invocare la forza maggiore, invece di prodigarsi a effettuare quanto previsto dal protocollo sanitario”.