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foto: i titolari di oggiph: Coribello/SalentoSport
LECCE – Squadra svagata e con la testa ancora al Parma. Occasione ampiamente sciupata per le seconde linee: le pagelle
LE PAGELLE DI LECCE-SASSUOLO
Fruchtl 5,5: Sorpreso sul gol di Muharemovic, gran parata su Moro nella ripresa ma sul diagonale di D’Andrea che fissa lo 0-2 poteva fare di più.
Pelmard 4,5: Nel primo tempo è bloccato dalla paura di fare e di sbagliare. Salta fuori tempo sul cross trasformato in gol da Muharemovic. Un po’ meglio nella ripresa ma prestazione abbondantemente sotto tono. Quotazioni in calo per sostituire Guilbert, venerdì prossimo, a Milano.
(62′ Gaspar) 5,5: Dà un po’ più di solidità ad un reparto apparso svagato. Sfiora il pasticcio anticipando anche Fruchtl in scivolata, regalando una palla gol colossale per lo 0-2 al 74′, poi ci mette una pezza. Impreciso negli stacchi da corner.
Guilbert 5,5: Uno dei pochi che, almeno sul piano dell’agonismo, ci mette qualcosa in più rispetto ai suoi compagni. Meglio da esterno che da centrale. Da dimenticare la precisione dei cross, si salva solo la corsa.
Jean 5: Il suo sguardo dà l’idea di non essere con la testa sul campo ma chissà dove. In affanno in almeno tre occasioni nel primo tempo, quando il Sassuolo si costruisce tre palle gol saltando in solitudine al centro dell’area. Sul secondo gol in ritardo su D’Andrea.
Dorgu 5: Tra i pochi a prendere iniziative nel primo tempo, dialogando spesso con Banda, sebbene con pochi frutti. Svagato, distratto e impreciso nella ripresa, quando stacca completamente la spina.
(81′ Hasa) sv: Un tocco sbagliato, un tocco semplice, ma almeno cerca di farsi vedere.
Pierret 5: Anche il francese sembra essere col corpo al Via del Mare ma con la testa altrove. Tanti errori, anche banali, poco filtro e zero iniziative. Un paio di tiri in porta: il primo è un passaggio al portiere avversario, il secondo finisce altissimo.
Rafia 4,5: Gotti lo vede come play, ma non ha né la velocità, né la visione di gioco, né il tocco per esserlo. La sua partita è un pastrocchio senza né capo né coda.
Oudin 5: Gioca alla velocità di un allenamento. Tanti i corner calciati, pochissimi quelli indirizzati in area con la giusta direzione e forza.
Marchwinski 4: Tocca sì e no cinque palloni in 62 minuti, e andiamo larghi. Non trova mai la posizione giusta, non si propone mai al compagno, non si muove per liberarsi, non si fa vedere, non va mail al tiro o al suggerimento per l’attaccante. Un grande boh.
(62′ Burnete) 5,5: Tanta voglia di farsi vedere, tanta foga in campo, ma almeno va al tiro una volta, ed è anche un bel tiro. Di palloni giocabili non gliene arrivano quasi mai.
Banda 5: Positivo solo lo spirito con cui affronta il primo tempo, provando a costruire qualcosa di utile insieme a Dorgu. L’accentrarsi e lo sparare alle stelle il pallone o il tentare cose per lui tecnicamente impossibili sono ormai consuetudini codificate.
(46′ Gallo) 5: Buon avvio di ripresa, poi si perde nel nulla di tutta la squadra.
Pierotti 4,5: Sciupa una possibilità per provare a scalare le gerarchie. Indolente, mai incisivo in avanti, poca corsa anche nell’inseguire l’avversario. La prova da centravanti è decisamente andata male.
(46′ Rebic) 5: Una punizione insidiosa a pochi minuti dalla fine prima di dare il la al raddoppio neroverde regalando il pallone agli avversari.
All. Gotti 5: La squadra sembra ancora con la testa al 96′ di Lecce-Parma. Le seconde linee non hanno sfruttato l’opportunità di guadagnare terreno sui titolari. In generale, il Lecce sembra reduce da un funerale: facce tristi, svagate, sguardi nel vuoto, poco agonismo, poche idee, tanti errori, alcuni anche inguardabili. Va bene che la Coppa Italia, per il Lecce, è solo una “perdita di tempo” ma la squadra ha dimostrato palesemente di giocare controvoglia e sottogamba, dando un altro dispiacere ai suoi tifosi e ai tanti ragazzi che, con entusiasmo, sono accorsi al Via del Mare questo pomeriggio. Bisogna ritrovare il filo e lavorare sulla mente dei ragazzi che sembrano aver accusato nettamente il colpo di sabato sera.