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LECCE – Le pagelle: Lepore, non solo il gol. Disastro Tsonev, Agostinone ancora in vacanza

Virtus Francavilla-Lecce, le pagelle dei giallorossi

LECCE

Perucchini 6,5 – Fa quel che può per evitare alla vispa Virtus di colpire, riuscendoci solo a metà. E’ impegnato solo quattro volte, due delle quali poco può fare per evitare i gol biancazzurri. Bravissimo, invece, sulle conclusioni di Galdean e, soprattutto, Nzola, fermato prima di un 3-1 che sembrava fatto

Ciancio 6 – Ben più pimpante di Agostinone, sulla destra sale e scende con continuità, anche se poi sul fondo sbaglia spesso il cross. Meglio in fase difensiva, dove non fa passare nessuno. E la sua assenza pesa tantissimo in occasione del gol-vittoria di Abruzzese, arrivato con il Lecce e 10 perché lui era a bordo campo dopo aver subito un fallo

Cosenza 6 – Da 7 per come ha dominato sulle palle alte, da 5 per come ha gestito tensione e nervosismo. La sua è una gara tecnicamente positiva, in cui è stato bravo su Abate e Nzola, sia in velocità che sulle palle alte. Nel finale, quando la gara si è scaldata, ha perso la testa in un paio di occasioni e la squadra non ne ha beneficiato. Con la sua esperienza deve gestirsi meglio in situazioni del genere

Giosa 6,5 – Contiene bene l’incontenibile Nzola, riuscendo a svolgere il proprio lavoro con buon esito. Gioca una gara più che positiva, trovando anche un gol annullato per farlo sul portiere. Per il resto, gara ordinata, senza fronzoli ma condotta con sicurezza nonostante un finale a tinte biancazzurre

Agostinone 4,5 – La serie made in Lecce “Perché abbiamo preso Agostinone?” prosegue con successo. Anche oggi, infatti, il terzino foggiano è balbettante in difesa, dove soffre un poco volenteroso Albertini, e nullo dalla cintola in su. Rispetto alle altre volte fa meglio al cross, perché passa da zero a due, ma è davvero troppo, troppo poco per un titolare di una squadra che punta al primo posto

Costa Ferreira 6 – Tanto bravo nei movimenti e nella costruzione della azioni da rete, quanto impreciso al tiro. Nel primo tempo avrebbe infatti le occasioni per indirizzare il match, ma per tre volte spedisce sul fondo. Si intende bene con Lepore, ma alla lunga cala e lascia il campo dopo un secondo tempo dai toni grigiastri

Arrigoni 5,5 – Subisce troppo il fattore vento, disputando un primo tempo positivo e una ripresa insufficiente. Nella zona centrale della trequarti francavillese gli avversari sono troppo pericolosi, e lui riesce a opporsi solo in parte. Lotta fino all’ultimo, ma la ripresa è per lui una continua sofferenza

Mancosu 6 – Quando accelera fa paura allo stadio intero, servendo assist mal sfruttati dai compagni. E’ il più cercato nonostante si perda nei pressi dell’area avversaria, e sul sintetico sembra a suo agio, almeno fin quando i suoi muscoli non lo tradiscono. Quando esce dal campo il Lecce spegne la luce, e la Virtus riprende quel coraggio necessario che gli fa vincere la partita

Lepore 6,5 – Il migliore dei giallorossi, il più preciso al tiro e al passaggio. Parte spingendo alla grande sulla destra, e sfiorando una magia da distanza siderale che si spegne sulla traversa. Reagisce al vantaggio biancazzurro trovando il gol della speranza, ed è l’ultimo a mollare anche da terzino nella ripresa. Peccato ancora una volta l’inefficienza da calcio piazzato

Caturano 5 – Torna titolare dopo due giornate, ma solo per modo di dire. Quello del Giovanni Paolo II non è infatti il vero Caturano, anzi probabilmente col senno di poi mister Padalino avrebbe fatto bene a confermare il più in forma Marconi. Il bomber avrà modo di rifarsi, ma quest’oggi ha giocato male quasi ogni pallone che gli è capito a tiro, sovrastato dalla fisicità della retroguardia biancazzurra

Doumbia 6 – Ottimo nel mettere in difficoltà l’avversario, nel puntarlo e nel creare superiorità, ma troppo poco concreto. Nei primi 45 minuti avrebbe un paio di occasioni per lasciare la firma sul match, ritrovando però la timidezza di qualche tempo fa. Via via scompare, pur tenendo in continua apprensione il settore di centro-destra francavillese

Tsonev 4 – Peggior approccio al momento dell’ingresso a gara in corso difficilmente si è visto a Lecce e dintorni. Entra per sostituire una pedina importante come Mancosu e si dimostra a sua volta elemento fondamentale sì, ma per gli avversari. Non crea gioco e, anzi, un paio di errori grossolani innescano i contropiede di Nzola e compagni

Torromino 4 – Entra in campo nel finale, ha un ottimo spunto che porta a una punizione e poi si fa espellere. Un fallo stupido e superfluo che mette in discesa gli ultimi minuti per la Virtus Francavilla

All. Padalino 5 –  Così non va. Non perché non ci sta di soffrire, e anche di perdere, su un campo di gioco come quello della Virtus Francavilla, ma perché il Lecce non ha saputo farsi sentire in campo della fase clou del match. Dopo un buon primo tempo, i giallorossi sono affondati (come a Caserta) quando gli avversari l’hanno messa sul piano della tensione nervosa, dell’agonismo e della voglia di fare l’impresa. Come se non bastasse, ancora due gol subiti su calcio da fermo. A parole si è capito che certi errori non vanno più commessi, ma i fatti tentennano ad arrivare