
LECCE – Le pagelle: Falco-La Mantia, ogni commento è superfluo. Vigorito azzittisce i critici
Le pagelle di Perugia-Lecce
LECCE:
Vigorito 8 – La differenza tra chi (legittimamente) critica e chi di lavoro fa il calciatore, è che per il secondo la vita sarà magari più facile, ma il primo ha sempre l’opportunità di rifarsi e azzittire gli a volte troppo ingenerosi giudizi. E l’estremo sardo lo fa alla grande alla prima occasione, ringraziando Bleve per l’ottimo lavoro con il Carpi ma dimostrando chi è il titolare. Torna decisivo ai fini del risultato finale dopo mesi nella gara più importante, negando a Verre il vantaggio e a Han-Sadiq il pari con tre interventi super
Meccariello 7,5 – Perfetto, monumentale in una posizione che non praticava da diverse stagioni. Se il Lecce non subisce l’emergenza è anche e soprattutto grazie a lui, che dietro non fa passare una mosca e davanti si propone perfettamente, propiziando il gol decisivo e sfiorando poco dopo il tris. Applausi a scena aperta
Riccardi 6 – Per lui poteva essere da sogno ad incubo il tornare titolare dopo oltre un anno e appena venti minuti con l’Ascoli nelle gambe. Liverani gli da fiducia, lui soffre un sacco soprattutto in un primo tempo in cui non riesce ad evitare che Verre vada in porta e a contenere Melchiorri senza beccarsi un giallo fastidioso. Tutt’altra musica in una ripresa ben meglio giocata. Alla fine altro che incubo: è un sogno da tre punti
Marino 6,5 – Dal centro alla sinistra e ritorno, il difensore siciliano gioca nel ruolo naturale e ben si comporta chiudendo gli spazi in una prima frazione in cui il Perugia non punge mai nella sua zona. Inizia ancor meglio la ripresa, condotta con disinvoltura e controllo totale fino al fastidio muscolare che lo costringe a chiedere il cambio. Per merito altrui non se ne sente la mancanza
Venuti 5,5 – Inizia alla grandissima, asfaltando Rosi sulla sua fascia di competenza e avviando diverse azioni insidiose. Rovina la sua buona prestazione con l’errore in marcatura su Falzerano, su cui non temporeggia a pochi secondi dall’intervallo portandolo a realizzare il pari. La disattenzione lo condiziona in una ripresa in affanno seppur portata a casa con impegno
Majer 6,5 – Torna dall’inizio a centrocampo, e Liverani lo sposta a sorpresa sulla destra dopo diverse apparizioni sul versante opposto. Lo sloveno parte alla grande giocando benissimo palla a terra, ma fallisce la prima grande palla gol giallorossa del match. Si rifà avviando l’azione che porta al corner del gol di La Mantia, per poi chiudere il match con grande quantità
Tachtsidis 7 – In mezzo al campo al Curi c’è un gigante che fa quel che vuole, dettando i tempi al match. Primo tempo in totale scioltezza e il Lecce domina, per non parlare di una prima metà di ripresa in cui passeggia sui resti della mediana umbra, a cui non resta altro che ammirarlo. In lieve affanno solo nel finale, in cui diventa comprensibilmente un difensore aggiunto
Petriccione 7 – Con il suo “gemello diverso” greco manda in crisi totale lo scacchiere tattico di Nesta. Quando decide infatti di accelerare, il Lecce va in scioltezza e il gol appare solo una logica conseguenza. Per non parlare del numero con cui spalanca le porte alla marcatura di La Mantia
Mancosu 6,5 – Dedizione e cuore oltre che intelligenza tattica. E’ facile descrivere la sua gara, iniziata in punta di fioretto con giocate d’alta classe, come l’assist per Majer o il gran destro respinto da Gabriel prima del gol di La Mantia. Tutt’altra storia nella ripresa, in cui Liverani lo arretra a terzino, e lui risponde con la solita generosità per amore della maglia, anche se rischia molto a pochi secondi dalla fine con quel retropassaggio di testa che regala al Perugia l’opportunità finale dalla bandierina
Falco 8 – Match-winner, migliore in campo, fenomeno. Lo è sicuramente per le latitudini di una Serie B in cui un giocatore con la sua classe è puro lusso, ed ora che è anche decisivo i tifosi del Lecce possono continuare a sognare. Parte a razzo, disegna l’arcobaleno per il gol di La Mantia, e soprattutto inventa dal limite il colpo da biliardo che vale tre punti
La Mantia 8 – Lottatore, goleador e rifinitore. C’è davvero tutto nella gara perugina dell’ariete di Marino, che si impone sulla malcapitata difesa umbra da calciatore di grande qualità. Il gol di testa e una prodezza, e non lo è meno la sponda per il gol vittoria di Falco. Esce dopo aver dato tutto
Arrigoni 7 – La difesa del Lecce è in emergenza pienissima, Marino si fa male e a questo punto potrebbe essere crisi totale. Invece Liverani sceglie di adattare il suo regista di riserva, uno dei più bassi della compagni che chiude le porte a tutti i traversoni in piena area di marca biancorossa. In più il suo anticipo, seppur svirgolato, in piena area nel finale induce Rosi a sbagliare da due passi. Standing ovation
Palombi 6 – Corsa e muscoli preziosi nella resistenza finale
Tabanelli 6 – Sfiora il gol ma rischia dietro perdendosi Melchiorri
All. Liverani 8 – Chi si sarebbe aspettato un’impresa del genere nella fase clou del campionato? Chi si sarebbe aspettati di subire due soli tiri, escluso l’assedio degli ultimi cinque minuti, fuori casa e con due soli difensori titolari a disposizione? Pochi, forse nessuno, fatto sta che questo Lecce non smette di stupire e di sognare. E va a dominare, pur tra mille sofferenze, imponendo il suo gioco per l’ennesima volta quest’anno
PERUGIA:
Gabriel 6,5 Rosi 4,5 Gyomber 4,5 Cremonesi 5,5 Mazzocchi 5 Falzerano 7 Dragomir 5 Bianco 5,5 Verre 6 Vido 5 Melchiorri 5,5 Han 6 Falasco sv Sadiq sv All. Nesta 5,5