Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

LECCE – Le pagelle: Doumbia è una furia, Cosenza-Drudi una muraglia. Sotto porta gli unici errori

Le pagelle di Lecce-Sambenedettese

LECCE

Perucchini 6,5 – Ordinaria amministrazione, almeno fino a un certo punto. Obiettivamente la Samb non osa entrare nella sua area di rigore causa stop imposto da Cosenza e soci, ma il portiere bergamasco si fa comunque apprezzare. Perfetto nelle palle alte, devia abilmente in corner l’unico, insidioso, tiro in porta ospite, la punizione di Radi

Lepore 6,5 – Parte a razzo e costringe Agodirin a mettersi sulla difensiva, ma poi proprio il nigeriano lo costringe a un fallo che gli costa il giallo e un resto di match più timido. Nonostante ciò, non si fa mai superare nemmeno dal più fresco Di Massimo, e chiude in scioltezza da esterno di centrocampo. Non benissimo al tiro di fuori, sfiora il gol da corner e offre un assist d’oro (sempre da angolo) a Marconi, che spreca

Cosenza 7 – Un muro invalicabile, dal primo all’ultimo istante di gioco. Sorrentino è annientato, chiunque la metta sul duello fisico annichilito, come dimostra il fatto che fa suo un buon 98% dei palloni di testa giocati. Mezzo voto in meno per il gol clamorosamente fallito nella ripresa, quando spara alto un rigore in movimento che avrebbe reso meno tesi i minuti finali

Drudi 6,5 – Parte un po’ timido e con il freno a mano tirato, soffrendo leggermente il dinamismo di Sorrentino e Mancuso e sparando fuori qualche pallone di troppo. Dopo la traversa di Vallocchia, sulla quale sarebbe dovuto uscire, decide che è tempo di giganteggiare e lo fa per il resto del match, dominando su ogni avversario. I disastri di Giosa a San Benedetto sono un lontano ricordo, e potrebbe essersi meritato il posto da titolare nel prossimo turno

Ciancio 6,5 – Prova di sostanza e corsa sulla corsia mancina. Attento sempre, dimostra di aver imparato la lezione dell’errato avanzamento che aveva favorito il rigore avversario del match d’andata, si concentra sulla fase difensiva, non soffrendo mai Mancuso. Si propone solo quando ce n’è la necessità, vedi il perfetto contropiede che imbastisce, ma anche spreca con un tiro sul fondo, agli sgoccioli del match

Costa Ferreira 6 – La sua prestazione è positiva, certo, ma ci ha abituati a qualcosa di meglio. Pronti-via, fallisce un gol da pochi passi, anche se il merito è soprattutto di uno straordinario Pegorin. Dopo che l’arbitro non gli fischia un rigore apparentemente netto tira i remi in barca, causa come al solito un paio di punizioni pericolose di troppo e gioca pochi palloni, anche se uno è perfetto per il destro di Marconi, che manda tutto all’aria con una brutta girata

Arrigoni 6 – Tra tutti è quello adibito al lavoro dietro le quinte, e infatti non si vede mai. Si sente comunque, eccome, visti i pochissimi palloni che arrivano agli attaccanti rossoblù. Qualche affanno solo a inizio gara, anche se poteva costare caro, vedi l’assenza sul tiro di Vallocchia che parte proprio dalla sua zona di campo

Mancosu 6,5 – Rispetto ai colleghi di reparto è decisamente più pimpante e aggressivo, ma al tempo stesso pulito, sulle caviglie avversarie. Nei primi due minuti manda in porta prima Doumbia e poi Costa Ferreira, dimostrando di essere il faro offensivo del Lecce. Nella ripresa recupera e smista una serie impressionante di palloni, anche se uno lo sbaglia facendo partire un pericolosissimo contropiede marchigiano

Pacilli 6,5 – Tornato a sfrecciare sulla fascia destra dell’attacco giallorosso, l’ex Cremonese è protagonista di una prova autoritaria come non accadeva da tempo. Crossa, tira, si sacrifica ma soprattutto punta l’uomo con continuità e convinzione, mandando in crisi il malcapitato Ntow. Vicino due volte al gol, prima con un tiro a giro e poi di testa, offre una palla d’oro che Mancosu non riesce a concretizzare

Caturano 6 – Lottatore nato, mette la sua grinta al servizio della squadra e fa soffrire decisamente di più rispetto all’andata la difesa di Sanderra. Duetta bene con i compagni, anche se potrebbe fare meglio, e infatti le sue cose più belle sono soprattutto spunti personali. Litiga ancora con la zona gol, fallendo una facile occasione di testa che grida ancora vendetta

Doumbia 7 – E’ l’arma in più di questo Lecce, e se gioca sempre così deve essere indiscutibilmente titolare. Rapisarda, uno dei migliori all’andata, è messo sotto già dopo quindici secondi, quando il franco-maliano scappa e sfiora il gol. Le sue sfuriate sono mazzata per la retroguardia rossoblù, incapace di contenerlo con le buone. Serve due palloni straordinari a Caturano e Marconi, ma vede il suo voto abbassato per il clamoroso contropiede cinque contro due (!!!) mandato in fumo ad inizio secondo tempo

Marconi 6 – Sufficienza strappata con i denti per il lavoro sporco, i duelli di testa vinti e gli ottimi movimenti messi in campo nella mezzora finale. Pegorin gli nega due gol fatti di testa, ma nel recupero fallisce una clamorosa a dir poco occasione solissimo contro il portiere avversario. Per sua fortuna non c’era più tempo per un altro tentativo ospite

Giosa 6 – Aiuta la squadra con la giusta attenzione negli ultimi venti minuti. Iniezione di fiducia dopo i disastri del Riviera delle Palme

Torromino sv

All. Rizzo 7 – Chiedergli di più oggi era veramente impossibile. La sua squadra domina, in lungo e in largo, dal primo secondo all’ultimo minuto, collezionando l’incredibile quantità di undici nitide (escluse quindi le occasioni non clamorose) palle-gol e subendo solo due tiri da fuori contro una signora squadra come la Sambenedettese. Se giocasse sempre così, poche squadre potrebbero competere con questo Lecce, perché è impensabile che altre volte, con tutte queste occasioni a proprio favore, i giallorossi possano chiudere a reti bianche

SAMBENEDETTESE

Pegorin 8,5 Rapisarda 4,5 Radi 6 Mori 5 Ntow 5 Vallocchia 6,5 Bacinovic 5,5 Lulli 5,5 Mancuso 4,5 Sorrentino 5 Agodirin 5 Di Massimo 5,5 Bernanrdo sv Damonte sv All. Sanderra 4,5