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foto: Gotti e Rebic
ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – Non si salva nessuno, allenatore compreso: le pagelle del ‘cappotto’ subito dalla Fiorentina

LE PAGELLE DI LECCE-FIORENTINA

Falcone – Guilbert (87′ Jean), Gaspar, Baschirotto, Gallo – Oudin (46′ Morente), Pierret (46′ Coulibaly), Ramadani (74′ Kaba), Dorgu – Krstovic, Rebic (46′ Banda).

All. Gotti

Voto comune: 4 (in media)

È inutile stilare delle pagelle nella gara di oggi. Non c’è stata una gara, ma un torello della Fiorentina. Nessuno è andato al di sopra del 4, con punte anche inferiori. Allenatore compreso. Non servirebbe a nulla discernere tra un 4 e un 4,5, un 3 o un 3,5.

È mancata la grinta, la personalità, il coraggio, la qualità e il cuore.

Il crollo della squadra è soprattutto mentale. Servono decisioni forti, serve che l’allenatore alzi la voce e si faccia sentire, non solo nello spogliatoio ma anche al di fuori, spiegando cosa sta succedendo alla sua squadra, anche oggi completamente liquefatta non appena preso il primo gol. Occorre, contestualmente, che anche la società spieghi cosa sta accadendo e cosa ha intenzione di fare per il prossimo futuro. La qualità della rosa è quella che è, bassa e con pochissime eccezioni, e la tifoseria chiama a gran voce investimenti della società per evitare lo scivolone in Serie B, opzione ad oggi decisamente possibile. Il ritorno al 4-4-2 non ha portato grossi frutti anche per via della leggerezza psicologica dei suoi giocatori che vanno in tilt non appena la partita prende s’incanala verso gli avversari. Al netto dei diversi infortuni che il Lecce sta accumulando in queste settimane (Berisha in primis), questa squadra non ha avuto né capo né coda. Manca di qualità in tutti i reparti, soprattutto in mezzo al campo (dove non ci sono piedi buoni che illuminino il gioco) e davanti (Krstovic non sembra essere né in forma, né all’altezza in questo momento e Rebic è il fantasma di se stesso). Il Lecce ha toccato forse uno dei punti più bassi della storia. Ad oggi il mercato di gennaio è lontanissimo e bisogna stringere i denti per altri due mesi. Nel frattempo, occorre un netto cambio di rotta per rispetto di tutti.