
LECCE – Tesoro sul mercato:”Giaco indeciso, Memushaj vorrebbe la B. Cheva? Lo abbiamo chiamato ma…”
Antonio Tesoro, amministratore delegato e capo dell’area tecnica del Lecce, ha parlato oggi in conferenza stampa facendo il punto sul mercato: “Senza fare proclami, cercheremo di costruire una squadra all’altezza di questa piazza – commenta –. Il mercato non è ancora entrato nel vivo”.
”
Si parla di quei calciatori che potrebbero lasciare il Salento: “Su alcuni dei nostri giovani, come Falco e Chiricò, c’è l’interessamento di diverse società. Ferrario e Benassi sono due giocatori in uscita, anche se non si potrà fare a meno di attendere lo sviluppo delle situazioni che tutti voi conoscete”.
C’è anche il discorso legato a Giacomazzi: “Ho parlato con il centrocampista uruguaiano, non ha ancora smaltito i postumi e la delusione dello scorso campionato, è indeciso sul da farsi, anche se, come al solito, si sta allenando con grande professionalità. La sua è una questione motivazionale, mi ha chiesto qualche giorno per pensarci su”. E Chevanton: “Lo abbiamo chiamato, ma è ancora in vacanza”.
Anche Memushaj potrebbe salutare: “Ha espresso il desiderio di giocare in Serie B, su di lui abbiamo fatto un investimento economico e se ci saranno le condizioni non lo tratterremo controvoglia, anche se lui è un serio professionista”.
Cosa può dare Miccoli: “Lo dico senza paura di sbagliare, Fabrizio può dare tanto cuore a questa squadra. Tra le persone che ho conosciuto qui è quello che tiene di più al Lecce. Quando abbiamo trovato l’accordo ha pianto per la gioia. A livello tecnico credo che la sua sia un’operazione impossibile per un club di Lega Pro. Per quanto riguarda il mercato in entrata cercherò di intervenire il prima possibile su difesa ed attacco”.
Infine sulle voci su cordate interessate al Lecce: “Il nostro impegno prescinde da queste voci, se avessimo avuto l’esigenza di vendere la società non avremmo preso Miccoli. Come abbiamo ripetuto più volte, se ci dovessero essere degli imprenditori interessati e con disponibilità maggiori delle nostre, non saremo d’ostacolo. Quando ci fu l’interessamento della mia famiglia a rilevare la società dai Semeraro, passammo da Unicredit che verificò le nostre possibilità per poter effettuare un’operazione del genere.”