LECCE – Semeraro deluso e amareggiato: “Non so da dove viene questo fango. Devo uscire da questa situazione”
Si sente amareggiato e tradito il patron del Lecce Giovanni Semeraro che ai microfoni della Gazzetta del Mezzogiorno torna sulle deposizione del calciatore del Bari Andrea Masiello e sulla combine, presunta, del derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011: “Sto davvero molto male. E’ vero che volevo uscire dal calcio, ma non in questa maniera con il mio nome presente da tutte le parti, in tv e sui giornali. Mi sento nell’occhio del ciclone senza sapere veramente i motivi. Non riesco a capire da dove viene tutto questo fango. Ci sono troppi interessi, troppe zone ambigue con personaggi strani che girano intorno alle squadre. Sono ancora convito che il calcio sia un gioco e che le partite si vincano in campo. La lealtà sportiva deve essere un valore educativo”.
Questo non è il suo calcio: “Il calcio deve essere un gioco a viso aperto, si deve svolgere in modo corretto. Si gioca sul campo e il più bravo vince. Quando dico zone d’ombra mi riferisco a gol validi non dati, a errori arbitrali e disparità di trattamento. Poi girano tanti soldi e scommesse più o meno clandestine. Un mondo in degrado”.
L’autogol di Masiello: “Se lo dice lui posso mica contraddirlo? Non ero allo stadio e non ho seguito la gara in tv. Non sono un tecnico esperto, vedo il calcio con gli occhi del tifoso e quell’autogol mi è sembrato frutto di un infortunio”.
Tanta delusione: “Mi sento esacerbato perché leggo il mio nome al centro di cose orribili. Devo cercare di uscire dall’angolo in cui mi trovo. So che è difficile ma ci devo provare. Mi sono sempre voluto tenere fuori da imbrogli e intrecci pericolosi. Per questo motivo non sono sceso mai in politica. Come posso uscire da questa situazione opprimente?"