
foto: la festa salvezza 2022/23ph: Coribello/SalentoSport
LECCE – La nona salvezza arriva a bocce ferme: da Mazzone a Gotti, tutte le permanenze della storia giallorossa
Quella colta quest’anno, sabato sera dopo il risultato finale di Milan-Cagliari, è la nona salvezza assoluta del Lecce in Serie A.
La prima in assoluto arrivò nel campionato 1988-89 con Carletto Mazzone sulla panchina giallorossa. All’ultima giornata di quel campionato, il Lecce battè il Torino per 3-1: era il 25 giugno 1989 e segnarono Benedetti, Barbas per il Lecce, poi Fuser e ancora Paciocco.
Ancora una salvezza con Mazzone nella stagione 1989-90. La partita decisiva fu Ascoli-Lecce, giocata il 22 aprile del 1990, penultima giornata con fine del campionato anticipato per dare spazio a Italia ’90. Una doppietta di Barbas mise il sigillo sulla seconda in assoluto e seconda consecutiva permanenza del Lecce in A.
Seguirono anni di altalena, sino alla stagione del nuovo millennio. Nel 1999-00 la salvezza arrivò alla penultima giornata quando il Lecce battè il Torino per 2-1 il 7 maggio 2000 con gol di Sesa, pareggio granata di Ferrante e gol vittoria di Conticchio. In panchina c’era Alberto Cavasin.
Lo stesso allenatore veneto condusse il Lecce a salvarsi anche nel 2000-01 ma fu una salvezza molto più sofferta e giunta all’ultima giornata in Lecce-Lazio 2-1, data 17 giugno 2001. Entrarono nel referto dei marcatori Crespo per la Lazio e due volte Vasari per il Lecce.
Fu Delio Rossi l’artefice in panchina della permanenza del Lecce nella stagione 2003-04, arrivata a due giornate dalla fine, dopo un campionato stratosferico, in Lecce-Inter 2-1 del 2 maggio 2004, con gol di Adriano su rigore, Tonetto e Bovo.
Il rocambolesco 3-3 in Lecce-Parma, ultima partita della stagione 2004-05, portò il Lecce di Zdenek Zeman a salvarsi ancora. Sotto un sole cocente, il 29 maggio 2005, andarono a segno Morfeo (P), poi Pinardi e Vucinic (L), quindi Bresciano (P) e ancora Dalla Bona (P) e Gilardino (P).
E venne l’era del derby vinto a Bari il 15 maggio 2011, vittoria poi pagata a carissimo prezzo con la retrocessione in Lega Pro alla fine del successivo campionato. Sulla panchina giallorossa sedeva Gigi De Canio. Andarono a segno Jeda, prima del clamoroso autogol di Masiello che chiuse i conti sullo 0-2.
L’ottava è roba dei nostri giorni. Non è ancora passato nemmeno un anno intero da quel 28 maggio 2023, quando – dopo che Falcone aveva respinto un rigore di Gytkjaer – Colombo, al minuto 90+11′, scagliò in porta un rigore centralissimo che passò di poco sotto una delle due gambe di Di Gregorio, oltrepassando la linea e dando via alla festa giallorossa, giacché il tempo era ormai scaduto. Ed ecco Baroni inginocchiarsi sul prato commosso, con lo sguardo rivolto verso l’alto. E i giocatori a correre verso il settore ospiti brulicante di gioia. Una giornata memorabile.
La salvezza numero nove, nell’epoca dell’odiatissimo ‘spezzatino tv’, arriva, quindi, a bocce ferme, con la squadra di Luca Gotti a cena in un albergo cittadino, pronta a festeggiare al triplice fischio di Milan-Cagliari. Oggi sarà festa grande e ancora sabato prossimo, quando, dopo Lecce-Atalanta, la squadra sfilerà per le vie leccesi a bordo di un pullman scoperto.
E allora, che festa sia!