LECCE – D’Aversa si presenta: “Qui c’è tutto per fare bene. Voglio una squadra affamata”
È il momento della prima presentazione dell’anno in casa Lecce, quella che dà il via alla stagione dunque quella probabilmente più attesa. Si è infatti tenuta stamattina la conferenza stampa di Roberto D’Aversa, neo tecnico giallorosso presentato alla stampa dal presidente Saverio Sticchi Damiani e dal direttore tecnico Pantaleo Corvino.
A prendere la parola per primo è stato il numero 1 del club giallorosso: “Ci troviamo qui, dopo aver fatto i dovuti ringraziamenti a mister Marco Baroni, per presentare la nuova guida tecnica, Roberto D’Aversa. Rappresenta un profilo di allenatore da Lecce, soprattutto come uomo per valori e principi. Quando Pantaleo e Stefano mi hanno comunicato la scelta sono stato molto contento perché lo apprezzavo già come uomo e allenatore. È stata una scelta condivisa da parte della proprietà, anche perché rispecchia appieno il nostro modello”.
È toccato poi al direttore tecnico Corvino introdurre la nuova guida: “Ci troviamo ad avviare un nuovo ciclo con un allenatore diverso. Vogliamo tutti dare il meglio di noi stessi. Puntiamo sullo stesso modello perché si è rivelato vincente, quindi abbiamo cercato la persona che ci permettesse di proseguire su questo modello, in questa direzione. È stato accolto come prima scelta in maniera entusiasmante. Lo conosco personalmente da oltre vent’anni, come ragazzo e poi come uomo. È andato avanti sotto il profilo tecnico, arrivando in Serie A dalla Lega Pro, è sempre stato in trincea e quando lo sei puoi anche arretrare. Abbiamo scelto l’uomo che conoscevamo, poi un tecnico vicino al modello e con cui, parlandoci, abbiamo condiviso tutto. Abbiamo percorso una strada fruttuosa, saremmo dei sadici se volessimo cambiarla”.
Poi è toccato a mister D’Aversa presentarsi: “È un piacere vedervi così numerosi. Devo ringraziare il presidente e la dirigenza, Corvino e Trinchera per aver pensato a me per un club così importante dopo un biennio in cui chi mi ha preceduto ha fatto così bene. Non vedo l’ora di mettermi le scarpe e scendere in campo e lavorare per una società che ha valori così importanti, che crede nei giovani come benzina per una società che deve sempre tenere i conti in ordine. Non ci ho pensato su due volte ad accettare”.
Sul modulo: “L’idea è di scendere in campo con la 4-3-3, la variante che ci può essere è quella di scegliere vertice basso o vertice alto, quindi con la possibilità di passare al 4-2-3-1. Resta però solo il modo per dare un numero, poi il lavoro ed il calcio sono molto di più”.
La tifoseria ha avuto un ruolo fondamentale nella scelta da parte dell’allenatore: “Ho ancora le immagini dell’esultanza sotto la curva a Monza, è difficile trovare una curva così anche in trasferta. Questo ha pesato sulla mia scelta, perché avere dell’appoggio in casa e fuori per una realtà come il Lecce è importante”.
D’Aversa ha osservato attentamente l’ultima Serie A: “È stato un campionato duro, difficile. Spesso si possono fare punti con le big e rischiare con le squadre dirette concorrenti. Abbiamo visto il Lecce far punti in casa della Lazio, farne sei con l’Atalanta. Ecco, la Serie A è questa e bisogna sempre dare il massimo perché l’obiettivo si può raggiungere”.
In rosa c’è già qualche volto conosciuto: “Sono uno che richiede tanto, dal mio staff e dai miei giocatori. Credo che un allenatore debba valutare la rosa e dare delle caratteristiche di cui magari la squadra può necessitare, per poi parlarne con il direttore. Ho già avuto Dermaku e Di Francesco, avvantaggiati dal fatto di conoscersi già a livello umano ma quando si inizia a lavorare sarà uguale con tutti, bisognerà lavorare e valutare”.
Il club giallorosso è di quelli che hanno tutto per far lavorare bene un allenatore: “La cosa che mi fa stare più sereno è essere in un club serio rappresentato da un presidente come Sticchi. E poi c’è Corvino, una garanzia con una storia che parla per lui. Un allenatore così ha tutto per poter lavorare bene, in modo tranquillo che gli consenta di dare tutti”.
Più difensivo od offensivo? L’equilibrio ha un ruolo fondamentale: “I dati dicono che chi subisce meno vince di più, quindi l’attenzione difensiva è importante, tuttavia bisogna sempre ragionare su come arrivare a fare gol altrimenti le partite non si vincono. Non posso pronunciarmi sulle cose riguardanti i lavori di Baroni e Liverani. Tuttavia ricordo quell’anno in cui il Lecce retrocesse, certamente lo stop per la pandemia influì tanto visto come i giallorossi stavano andando prima dello stop. Quell’anno con il Parma feci qualcosa di importante, spero di ripetermi anche con il Lecce. Essere più offensivi? Non mi piace fare proclami, certamente voglio fare un calcio propositivo e fare risultati importanti in casa. Chi viene a Lecce deve sudare parecchio se vuole fare risultato”.
(foto: D’Aversa con Sticchi Damiani, Corvino e Trinchera – ph SalentoSport)