LECCE – Cavasin tra passato e futuro: “In Salento anni indimenticabili. I giallorossi meritano di tornare a quei livelli”
È stato uno dei principali protagonisti della storia recente del Lecce, squadra che ha allenato negli anni a cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio conquistando due storiche salvezze, condite con tanto di “Panchina d’Oro”. Si tratta di Alberto Cavasin, tecnico trevigiano ed ex allenatore del club salentino in Serie A tra il 1999 ed il 2002. Noi di SalentoSport lo abbiamo sentito in esclusiva per raccogliere le sue impressioni su uno dei momenti più delicati dell’ultimo mezzo secolo di storia del club giallorosso.
Il presente del Lecce parla di una squadra ben diversa da quella da lei allenata, sia per la differenza di categoria e di risultati ottenuti sul campo che per le travagliate vicende societarie. Come vede la situazione?
“L’attuale proprietà ha provato, in questi anni, ha riportare in alto il Lecce allestendo sempre squadre forti sulla carta e che partivano con i favori del pronostico. Nel calcio, però, c’è anche la possibilità che le cose non vadano come previsto e che il campo dia responsi diversi rispetto ai sentori della vigilia, e mi di spiace che i giallorossi abbiano mancato la promozione per tre anni di seguito. Ora i Tesoro hanno deciso di passare le consegne, e non so come andrà a finire in questo senso né sono al corrente di tutti i dettagli. Ciò che mi auguro è che la società salentina possa tornare nelle categorie superiori, magari a quei livelli raggiunti anche negli anni in cui io lavoravo in Salento”.
A proposito del suo passato in giallorosso, che ricordi conserva di quella che, traguardi alla mano, è la più importante esperienza della sua carriera?
“Ogni giorno degli anni trascorsi alla guida del Lecce hanno contribuito a rendere gli stessi indimenticabili. Infatti la cosa più bella che mi porto dentro è la quotidianità fatta di grande lavoro, dell’affetto dei tifosi agli allenamenti di Calimera tanto quanto nelle partite di campionato, di un ambiente che remava tutto nella stessa direzione. In quegli anni noi eravamo il Salento, ed era bellissimo avvertire il sostegno di tutti. Poi, certo, rimarranno nella storia i risultati importanti, come le due salvezze consecutive quando tutti ci davano per spacciati. Emozioni bellissime”.
Per concludere, cosa ci dice invece del suo presente e del suo futuro? Qualche progetto in particolare?
“Attualmente sto valutando diverse offerte, come spesso mi accade nel periodo a cavallo tra due stagioni, visto che prediligo costruire una squadra dall’inizio e non salire in corsa. Ci sono in piedi varie piste, più all’estero che in Italia, in particolare in Marocco, nell’est Europa e negli Emirati Arabi. Spesso negli ultimi anni mi è capitato di ricevere offerte da fuori, ma poi non se ne fece più nulla perché mancarono i presupposti. Sono comunque tutte situazioni che fanno parte del mestiere”.