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foto: Falcone e Brancolini sullo sfondo
ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – Falcone: “D’Aversa più duro, Gotti ci dà tranquillità. La mia nazionale è qui. La salvezza dipende da noi”

Wladimiro Falcone è stato ospite di Piazza Giallorossa, trasmissione d’approfondimento calcistico in onda su Telerama. Il portiere giallorosso non ha mancato l’occasione di rinnovare il suo amore per il Lecce e per il Salento, definendosi ormai un “leccese a tutti gli effetti”. Alcuni estratti dei suoi interventi.

LECCE E NAZIONALE“Sono contento della stagione che ho fatto, la salvezza, lunedì prossimo, sarebbe la ciliegina sulla torta. Spero di battere il mio record di clean-sheet e di arrivare a sette, l’anno scorso ne ho fatti sei. Volevo ripetere la bella stagione dello scorso anno e fare anche qualcosa in più, quest’anno mi son procurato anche un rigore, sono contento di aver dato una grossa mano ai compagni e alla società che se lo merita. L’azzurro? Non ci penso, sono realista, davanti a me c’è gente davvero forte che merita di stare là, è giusto che ci siano loro. Se poi arriverà la chiamata sarò contento, ora è il Lecce la mia nazionale“.

VERONA FATALE“Quel periodo era molto difficile, c’era tanto nervosismo nello spogliatoio e ognuno di noi sapeva che non stava dando il cento per cento. Si doveva fare di più per uscirne, per fortuna la vittoria con la Salernitana, un po’ immeritata, ci ha dato la spinta per risalire. Quella è stata la mia gara, i grandi portieri – e non voglio dire che io sia un grande portiere – si vedono nei momenti di difficoltà e per fortuna ci sono riuscito.

CAGLIARI“Andare lì a questo punto della stagione non era semplice. Loro hanno impostato un certo tipo di partita, per fortuna l’espulsione ci ha avvantaggiato e siamo riusciti a pareggiare, anche se quei pali ci potevano già far festeggiare. Ma l’importante era non perdere”.

GOTTI E D’AVERSA“Cosa è cambiato con Gotti? Lui e D’Aversa sono persone diverse, D’Aversa è più duro e tenace, Gotti trasmette più tranquillità e serenità. Sin dal primo giorno ci ha detto che era venuto a Lecce perché credeva in noi e che ci potevamo togliere dalla zona rossa, anche se non ci siamo mai stati. Ci ha trasmesso fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, ha sistemato due cosine e ciò ha dato i suoi frutti. Con D’Aversa eravamo un po’ spenti mentalmente, i risultati non arrivavano, il cambio di allenatore e un tecnico con voglia di venire qui a Lecce ci hanno tirato su di morale. Salerno è stato il nostro crocevia, poi è andato tutto in discesa. Appena arrivato, prese da parte me, Pongracic e Baschirotto, facendoci capire che noi eravamo i giocatori simbolo del Lecce, dovevamo essere una cosa sola, ognuno la forza dell’altro, dicendoci che potevamo stare in grandi squadre e facendoci sentire importanti. Da quel momento c’è stata ancora più intesa tra di noi. Ci ha fatto capire che dovevamo essere più concentrati, perché prendevamo gol per disattenzioni inutili”.

LOTTA SALVEZZA “Da una parte ci dà, tra virgolette, un po’ di fastidio che non muoiano mai, ma dall’altra è bello guardare questa lotta con un bel po’ di punti di vantaggio. L’Udinese è una bella squadra e non merita quella classifica, ma ora sta tutto in mano nostra. È una gara che non si prepara, giocheremo in casa, con lo stadio pieno, un’atmosfera che non vedo l’ora di vivere. Speriamo che ci sia da festeggiare coi tifosi e in città, non come l’anno scorso nello stadio. Per Lecce e per il Salento è uno Scudetto, sarebbe bello festeggiare in grande”.

FUTURO “Con Trinchera ho un rapporto quasi fraterno, lui credette in me a Cosenza in B, ha creduto in me in A col Lecce. Magari gli auguro che vada al Real Madrid… (ride). Il gol subito che non mi scende? Quello in casa col Verona con la deviazione di Baschirotto, ho rosicato molto. Il clean-sheet più bello? Quello con la Salernitana. La parata più bella? Forse quella su Immobile alla prima giornata, grazie a mia mamma che mi ha dato un 47 di piede, l’ho toccata con la punta. Italia o estero? Non avrei problemi ad andare all’estero, conosco un po’ di spagnolo e d’inglese, e ora anche il leccese. Ad ogni modo, io ho cinque anni di contratto col Lecce e qua sto bene, sento parlare di possibili plusvalenze dalla mia vendita. Mi rende orgoglioso che i tifosi mi dicono che l’anno prossimo merito di andare in una grande squadra, dimostrandomi un grande affetto, questo è bellissimo per me“.