PALLE VAGANTI – Dramè e una carriera ‘a puttane’. Baci, morsi, risse e mandorle in campo. E poi il Televideo, il volo del Corvo e… Le pagellozze della settimana
Ecco l’undicesima puntata della nostra nuova rubrica, “Pa(ge)lle vaganti”. Ossia, una specie di reportage sui fatti più strani che si sono registrati nella settimana appena trascorsa. Protagonista sarà il mondo sportivo salentino, anche in senso esteso. Ma non solo. Tratteremo dei personaggi e degli eventi più “colorati” e “coloriti“, degli aneddoti più divertenti, delle note di cronaca più curiose e interessanti. Il nostro obiettivo non è, assolutamente, denigrare chicchessia, anzi. “Pa(ge)lle vaganti” si propone di essere una rubrica leggera, spiritosa e sdrammatizzante. “Nessuno si senta offeso”, quindi, come diceva il maestro De Gregori ne “La storia siamo noi”. Ah, un’ultima cosa: se avete degli aneddoti da segnalarci che, a vostro avviso, sarebbero meritevoli di essere inseriti nella rubrica, scriveteci a redazione@salentosport.net. Grazie e buona lettura!
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GLI ORMONI IMPAZZITI DI OUSMANE DRAMÈ voto 1 – Ma nemmeno nei film dei fratelli Cohen o di Quentin Tarantino si poteva immaginare una scena simile. Lecce, serata di metà aprile inoltrato: la primavera è ormai arrivata e gli ormoni cominciano a galoppare. Quelli di Ousmane Dramè, evidentemente, galoppano il doppio. L’ormai ex esterno giallorosso decide di passare una serata un po’ pepata e avvicina una prostituta, contrattando una prestazione hot. E vabbè. Non avendo contanti a portata di mano e non avendo, la donna, il pos per il pagamento con carta di credito, ecco il colpo di genio: le offre il suo cellulare da 700 euro. Anzi no, ma manco per sogno. Con un repentino scatto, dopo aver consumato il consumabile, Dramè ha l’illuminazione: “Niente cellulare, anzi, mi frego la sua borsetta e scappo via in bici, improvvisandomi Fabian Cancellara”. “Mecojons”, direbbero a Roma, che ideona! Per fortuna della povera nigeriana, nei dintorni c’è un trans che vede tutto, dà l’allarme e contribuisce all’identificazione del furbacchione a due ruote. Lecce e Padova, giustamente, si sono affrettati e prendere le distanze dal loro calciatore. Caro Ousmane, per te il calcio finisce qui. UNA CARRIERA… A PUTTANE
IBRA E SUAREZ, BACI ” MORSI voto 2 – E se invece fosse “Il bacio è un apostrofo rosa tra le parole Zlatan e Ibrahimovic”?. Mmm, no. Non ci pare suoni bene. Aforisma che dev’essere piaciuto – eccome – al difensore del Nizza Civelli che, durante la gara col Psg, ha omaggiato di un “succhiotto” il buon Ibra. Che romanticone. Baci ” Morsi (che non è, come potrebbe sembrare, la nostra nuova rubrica sulle tecniche di eccitazione) perché circa 800km più in là, oltrepassata la Manica, durante un normale Liverpool-Chelsea, El Pistolero Suarez decide di azzannare il difensore blues Ivanovic mordendolo al braccio. Roba da far impallidire Mike Tyson. ODI ET AMO
LA RISSA DI MONTERONI voto 3 – Se due settimane fa abbiamo esaltato il “terzo tempo” tra Monteroni e Spartak Lecce, a base di focacce e bevande, questa settimana non possiamo non sottolineare la bagarre che si è scatenata a un minuto dalla fine della gara tra lo stesso Monteroni e l’Atletico Lecce. Il gol degli ospiti, di Giannaccari, in sospetto fuorigioco, ha mandato in bestia alcuni calciatori locali. Uno di loro ha spintonato l’arbitro, Minerva di Casarano, sino a gettarlo per terra, costringendolo, da terra, a sospendere la gara sull’1-2. Da “birra e salsicce” a “pezzetti e cazzotti” nel giro di due settimane. Ahi, ahi. KEEP CALM AND HAVE A BEER, BOYS!
LE MANDORLE LANCIATE A SAN CESARIO voto 4 – La frustrazione per uno 0-4 dal Francavilla scaricata lanciando mandorle (sic!) all’indirizzo di un guardalinee. Questa la scelta, abbastanza sopra le righe, di alcuni tifosi del San Cesario. Il Giudice sportivo è intervenuto punendo la società salentina (e lo spreco di frutta secca dei suoi tifosi) con una multa di cento euro. E, visto il prezzo delle mandorle, è andata pure bene. ALLA PROSSIMA, PERCHE’ NON PROVARE CON I PISTACCHI?
TELEVIDEO RAI PAG. 258 voto 5 – Effettivamente il risultato spacciato per finale (0-0) era un po’ troppo strano per essere vero (4-0). Ci siamo cascati un po’ tutti, dato che, specie dalla Campania, è sempre un po’ troppo difficile avere notizie fresche, attendibili e tempestive sulle partite di Serie D. Chi poteva mai immaginare che la regina del campionato, l’Ischia già promossa da settimane, avrebbe pareggiato in casa con il già retrocesso Fortis Trani? Nientemeno che il Televideo Rai, il principe dell’informazione da telecomando. Ah, cogliamo l’occasione per ricordarvi che il termine per il pagamento del canone Rai è scaduto il 28 febbraio… RAI, DI TUTTO, DI PIÙ.
NOVOLI voto 6 – Come i punti di vantaggio acquisiti sui rivali del Galatone. È stato un duello avvincente, quello tra i rossoblu di Schipa e i giallorossi di Patera (tecnico solo da un paio di turni) che ha caratterizzato il campionato sin dalle prime battute, con un appendice a sfiorare il leggendario in Coppa Puglia. Sorpassi e controsorpassi, dunque, degni del miglior Gran Premio del Nurburgring, ma al momento di piazzare lo scatto decisivo il Novoli non si è fatto pregare: dopo un anno di purgatorio, il paradiso della Promozione è distante solo 180 minuti. E già domenica in casa, contro un Campi che probabilmente non ha più nulla da chiedere al torneo, si potrebbe brindare. Consigli per il viaggio: mettere in ghiaccio lo champagne! CHI LA DURA LA VINCE
VIRTUS ” FRANCAVILLA CALCIO voto 7 – Profumo di rinascita per il calcio francavillese. La Virtus, zitta zitta, a suon di gol e risultati ha salutato tutti, issando le vele all’inseguimento della corazzata Casarano; il primo posto è a 4 punti di distanza e, considerando che la formazione di Longo è ancora imbattuta, sembrano una montagna piuttosto complicata da scalare. Ma grandi meriti vanno distribuiti a Pizzonìa e ai suoi ragazzi per un finale, comunque vada, incerto e divertente. Il Francavilla Calcio ha innestato la quinta (e forse pure la sesta…) in questo 2013: imbattuta da qualcosa come 90 giorni, la formazione di Calabrese sta macinando risultati ed avversari e con una scalata di coppiana memoria si è portata a ridosso del quarto posto. Considerato lo spessore delle prime tre squadre, trovarsi a pieno titolo in corsa per un ipotetico playoff è un traguardo straordinario, che fa ben sperare per il futuro. DUE FACCE CONTENTE (DELLA STESSA MEDAGLIA)
VINCENZO CORVINO voto 8 – Dodicesimo gol stagionale, diciassettesimo totale con la maglia granata. Numeri da bomber vero, eppure parliamo di un classe ’91, salentinissimo di Caprarica. In un Nardò definito dagli addetti dai lavori, probabilmente con le dovute ragioni, “spuntato”, ecco che Vincenzo Corvino si carica la baracca sulle spalle, trascinando i granata verso il sogno chiamato salvezza. E siamo pronti a scommettere che non abbasserà le ali. COME VOLA IL CORVO
LECCE, SARACINESCA ABBASSATA DA 5 TURNI voto 9 – Risale al 21’ del secondo tempo della gara contro il Trapani, l’ultimo gol subito dal Lecce, lo scorso 4 marzo. Max Benassi fu battuto, in quell’occasione, per l’ultima volta, prima di questo mese e mezzo che ha poi visto la porta del Lecce immacolata, almeno sino a domenica scorsa. Se nella gara di Portogruaro (successiva al 5-0 casalingo sul Lumezzane), i giallorossi di Toma non subirono il gol e la sconfitta contro i ragazzi di Madonna proprio per merito del portiere ciociaro (che parò un calcio di rigore), dalla gara col Pavia, passando a quella con la Reggiana, per arrivare all’ultimo match casalingo contro la FeralpiSalò, il Lecce ha dato prova di compattezza difensiva e di maggiore attenzione alla fase di non possesso palla. Un grosso miglioramento rispetto a quanto fece Franco Lerda, che lasciò il Salento con 24 gol subiti in 19 gare. TOMA AL MINISTERO DELLA DIFESA
MARCO CORTESE voto 10 – Una rovesciata, il colpo forse più difficile, per dare un dispiacere alla sua ex squadra, il Casarano. È stato questo forse il gesto più bello di un’ordinaria domenica di calcio, con quel giovanotto classe 1995, dotato di tecnica e di quel sano pizzico di follia, della Toma Maglie, Marco Cortese, che ha piegato la resistenza di Alessandro Leopizzi (mica un portierino da oratorio) e strappato due punti alla squadra di Alessandro Longo, in piena corsa verso la promozione in Eccellenza. Uno scherzetto da “mani nei capelli” quello giocato dal giovane gallipolino, approdato in giallorosso, sponda Toma, con il suo “mentore” Gianluca Martina proprio dalla società rossazzurra la scorsa estate. Della serie “quant’è grande il libro dei rimpianti”: ai primi dieci che si connetteranno regaleremo la copia autografata! CON UN PIEDE IN PARADISO