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MONDIALI – ‘Te lo dò io il Brasile’, day #28: U-N-O-A-S-E-T-T-E

È tosta anche per noi trovare le parole giuste per commentare quanto visto ieri sera a Belo Horizonte. Ci aspettavamo una vittoria tedesca, lo abbiamo scritto chiaramente, ma non così. Non con questo risultato innanzitutto, ma non ci aspettavamo nemmeno un Brasile tanto scarso. E non bastano le assenze di Thiago Silva e Neymar ad indebolire una squadra, non è così e lo sa bene anche Scolari, il colpevole numero uno e la prima testa che dovrà  cadere, volente o nolente. Aspettava da 54 anni il Brasile l’occasione per vendicare il Maracanazo e si è ritrovata con un nuovo dramma, chiamiamolo Aleimanazo o Mineirazo, ben più duro da combattere rispetto al precedente. Sette gol sono tanti, troppi. Tu sei il Brasile, la squadra più forte del mondo, tu sei l’esempio per tutti gli altri, tu insegni calcio e fai divertire il resto del mondo facendo la cosa che tutti vorrebbero fare: giocando a calcio. Tu hai la fortuna di giocare in casa, davanti al tuo pubblico, con duecento milioni di tifosi e con il mondo intero che comunque simpatizza per te perché sei il Brasile, rappresenti l’allegria, la spensieratezza, uno stile di vita che tutti invidiano. Tu sei la favorita alla vittoria finale, milioni di persone hanno scommesso su Thiago Silva che alzerà  la coppa del mondo al cielo di Rio, tu sei il Brasile, la squadra di Pelè, Zico, Falcao, Socrates, Romario, Ronaldinho, Ronaldo. Tu, Brasile, ieri in campo avevi Fred, non Ronaldo. Avevi Hulk, non Ronaldinho.

E ci fermiamo qui, meglio. Il popolo brasiliano ha accettato dopo una certa sofferenza iniziale di sostenere l’ingente investimento da parte del governo per ospitare i Mondiali di Calcio e poi? Scolari. Appoggiato da tutta la Federazione convoca giocatori mediocri e solo due big, proprio quelli che ieri mancavano. E’ già  un miracolo essere arrivati in semifinale, amici brasiliani. A volte ci si deve accontentare. E’ dura da digerire, certo, ma la vita va avanti. Dispiace per quei bambini che ieri sugli spalti versavano fiumi di lacrime osservando i tedeschi distruggere i loro eroi. I tedeschi… hanno infierito e han fatto bene. Nello sport si ha l’obbligo di offendere fino al triplice fischio, per rispetto del pubblico pagante. Germania che è uber alles sotto tanti punti di vista e che ora attende l’altra finalista, una tra Argentina e Olanda che si affrontano stasera a San Paolo. Messi contro Robben, due piedi sinistri niente male, forse i migliori in circolazione oggi. Olanda a caccia della quarta finale mondiale ma soprattutto punta alla prima vittoria in assoluto; Argentina che manca dalla finale dall’edizione italiana del 1990 e cerca la terza vittoria generale dopo quella del 1978 e quella del 1986. Van Gaal, il pazzo, giocherà  a tre dietro, con due esterni d’attacco come Kuyt e Depay e Snejider a sostegno di Robben e Van Persie. Sabella deve rinunciare a Di Maria e lo rimpiazza con Perez. Conferme per Lavezzi e Demichelis.

Ci sbilanciamo? Ci piacerebbe passasse l’Olanda, ma sarà  dura. Speriamo di vedere una partita spettacolare e meno sbilanciata rispetto a quella di ieri.

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