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IL CORSIVO – Cosmi vs De Canio, fuori i secondi!

“A me m’ha rovinato la guerra” diceva Alberto Sordi nella macchietta di “Gastone“, prendendo spunto da Ettore Petrolini. Al Lecce, invece lo ha rovinato il Novara. Sì, perché il risultato uscito dal “Silvio Piola”, con i piemontesi che hanno fatto la Festa (della Liberazione) alla Lazio, ha risvegliato dal torpore proprio quel Napoli che ha fatto man bassa al Via del Mare, regolando, senza troppi fronzoli la truppa di Cosmi.

La tragedia che ha portato via Piermario Morosini ha avuto inevitabili ripercussioni sul calendario di Serie A, come dallo stesso Cosmi sottolineato ieri in sala stampa. Il Napoli che avrebbe dovuto affrontare i giallorossi domenica 15 aprile e quello che si è presentato ieri in Salento, probabilmente non sarebbero state le stesse squadre, vuoi per il recupero lampo di un elemento fondamentale alla manovra partenopea, come Christian Maggio, vuoi perché avere il terzo posto a sei punti (dopo la sconfitta di Hamsik e compagni a Roma con la Lazio, 7 aprile) non è come averlo potenzialmente ad un punto, come recita oggi la classifica.Vuoi perché quel Napoli veniva da tre sconfitte di fila mentre quello di ieri, invece, aveva già  ritrovato il sorriso contro il Novara solo cinque giorni fa. E proprio il risultato del lunch-match di Novara tra le squadre di Tesser e Reja ha moltiplicato le forze e le intenzioni che hanno prodotto il dominio azzurro al Via del Mare. Sia chiaro, la differenza tecnica tra il Napoli e il Lecce è tanta e gli azzurri, con ogni probabilità , avrebbero ugualmente vinto, anche con scarse motivazioni. Ma non si può fare a meno di mettere in risalto questo atipico aspetto.

Tutti i tifosi giallorossi hanno poi spinto i Campioni d’Italia in carica a partire dalle 18. Hanno sofferto con loro, magari per radio passeggiando sul lungomare in un giorno di festa insieme alla propria ragazza/compagna/moglie che, di fianco, parlava e straparlava di tutt’altro, sovrapponendosi alle voci di Giulio Delfino e Francesco Repice. E la sofferenza è stata tanta, giacché solo a pochi spiccioli dalla fine il Milan si è ricordato di essere ancora in corsa (potenzialmente) per lo Scudetto. Se n’è ricordato Boateng, che ha spinto, di rabbia, quel pallone alle spalle del portiere genoano Frey, frenando l’ambizione del team di Gigi De Canio che già  pregustava (almeno) un +2 sui giallorossi.

A quattro turni dalla fine, la lotta salvezza sembra essersi ridotta ad un discorso a due: Cosmi-De Canio. Il presente (magari il futuro…) ed il passato prossimo del Lecce. Tra colui che, comunque vada, avrà  compiuto un’impresa – impossibile da pensare solo qualche mese fa – e colui che quell’impresa l’ha compiuta l’anno scorso. Se poi nella salvezza giallorossa 2010/11 c’è stato qualcosa di marcio, lo stabilirà  chi di dovere. Intanto sarà  il Lecce, domenica prossima alle 15, a sfidare il Parma ben conscio del risultato maturato al Dall’Ara di Bologna tra gli emiliani e il Genoa, lunch-match della 35ª giornata.

Contro i ducali non si potrà  prescindere dai tre punti, altrimenti ogni discorso crollerebbe, tenuto conto anche che Palermo, Cagliari e Fiorentina, tutti a quota 41, possono solo suicidarsi per retrocedere. Lecce vs Genoa, quindi. Dopo Lecce vs Sampdoria dello scorso anno. Ancora la città  della Lanterna nei destini giallorossi. Ancora un ex tecnico giallorosso come rivale. Dopo il Cavasin blucerchiato, il De Canio rossoblù. Mantieni i nervi saldi, Lecce. In 360 minuti si può ancora scrivere un’altra lieta pagina della tua ultracentenaria storia.