TARANTO – La Zelatore diserta, Nardoni si dimette. La Fondazione Taras: “Serve chiarezza”
La prima scossa suona quasi come un avvertimento. Le crepe però, incominciano ad essere piuttosto ben visibili tra le pareti di Via Principe Amedeo. Il primo segnale dell’imminente terremoto è giunto puntuale nel pomeriggio di mercoledì, quando la nuova assenza targata Zelatore, ha portato diversi componenti del CdA a rassegnare le dimissioni. Nella fattispecie si tratta di Fabrizio Nardoni, Dino Nardelli, Giovanni Graniglia, Gianluca Mongelli oltre ad Armando Casciaro e Nicola Semeraro, rappresentanti questi ultimi della Fondazione Taras 706.
Prassi vorrebbe adesso, che il prossimo step sia quello di convocare l’assemblea dei soci (la data prescelta sembra essere quella del prossimo 4 febbraio) nella quale dovrebbero essere ridiscusse tutte le cariche, compresa quella più alta, attualmente ancora tra le mani di Elisabetta Zelatore. L’impressione è che si vada incontro ad un quasi totale rimpasto del Cda, che dovrebbe sfociare poi nell’avvicendamento tra la Zelatore stessa e Fabrizio Nardoni, sullo scranno più alto del sodalizio tarantino.
Un certo stato d’agitazione filtra anche dagli ambienti vicini alla Fondazione Taras, che tramite un comunicato stampa ha voluto esprimere la propria preoccupazione in merito alla difficile situazione societaria che si sta determinando in queste ore.
Questa mattina si è tenuto un incontro tra i Consiglieri d’Amministrazione della società sportiva Taranto F.C. 1927, dopo che una precedente riunione, indetta formalmente per la giornata di lunedì, non era riuscita ad affrontare questioni delicate per il futuro della compagine societaria a causa dell’assenza del suo presidente, Elisabetta Zelatore. Anche questa mattina, il presidente Zelatore ha ritenuto di non presenziare alla riunione. Pertanto, i tentativi di ricomporre la frattura societaria, condotti dai rappresentanti della Fondazione Taras 706 a.C. in seno al CdA, sono risultati vani. Preso atto della delicatezza del momento, si è scelto, insieme agli altri soci, di dimissionare l’intero Consiglio d’Amministrazione del Taranto F.C. 1927, imprimendo così un’accelerazione alla risoluzione delle note problematiche. Ciò, al fine di innescare il meccanismo statutario che prevede l’obbligo di convocazione di una nuova assemblea dei soci, che ristabilisca, con chiarezza e pubblicità, gli equilibri e i ruoli all’interno del Consiglio d’Amministrazione. In questo modo, la Fondazione Taras, che ha sempre esercitato le sue funzioni con lealtà ed imparzialità, intende valorizzare il ruolo dell’assemblea dei soci, che è l’unica sede deputata a svolgere, con autorevolezza e credibilità, il compito chiarificatore di cui, oggi, la società rossoblu avverte grande bisogno. Ai fini di agevolare una completa informazione in favore dei tifosi e della città, la Fondazione Taras ritiene opportuno riferire che tutti i soci del Taranto F.C. 1927 hanno fornito ampie garanzie rispetto al pagamento degli emolumenti di tutti i suoi dipendenti.