NARDÒ – Nella tana della capolista serve una partita perfetta
Peggior esame non poteva esserci. Il Toro, è chiamato a curare la pareggite nel bunker di Arzano. Proprio la capolista, la schiacciasassi che, tra le mura amiche, non ha mai assaggiato il sapore della sconfitta e nemmeno quello di un goal subito. Di contro un Nardò mai vittorioso in trasferta. Ma la speranza è l’ultima a morire e il Toro lo sa bene. Due i punti sui quali poggia la fiducia granata: in primis il ruolino niente male degli uomini di Maiuri con le big, chiedere a Trani e Casarano per conferma; poi la flessione degli avversari che, con un Angri in precarie condizioni, si sono fatti sorprendere per 3-2.
Sul fronte formazioni i dubbi che attanagliano mister Maiuri sono i soliti: chi affiancherà Irace in mediana (Manzillo o Ruggiero), e chi presidierà la corsia sinistra di centrocampo (Puccinelli o Odwong). In difesa confermato Centanni sulla destra, nel mezzo Diallo, Cornacchia e Simoni si giocano due maglie. Su Genchi e Montaldi cadrà il peso dell’attacco, su di loro i riflettori puntati per riscattare l’opaca prova con il Grottaglie.
Il tecnico biancoazzurro Fabiano risponderà con una difesa solida comandata da Navarra, il portiere meno battuto del torneo. Il cartello “Danger” sarà appeso al collo degli attaccanti Montaperto e dell’ex campione di beach soccer Carotenuto, entrambi capocannonieri a quota otto reti.
Serve una partita perfetta, e il Toro ha gli argomenti giusti per metterla in atto, che sia quella giusta per montare le ali e spiccare il volo.