
NARDÒ – Fanuli: “Tutte le cariche societarie azzerate”, Mercadante: “Mazzotta? Non so nemmeno chi sia…”
Pomeriggio intenso in casa Nardò. Presso la sala stampa “E. D’Elia” il club granata – rappresentato dal presidente Maurizio Fanuli, l’amministratore unico Patrizio Mercadante, il vice presidente Salvatore Renis, il direttore sportivo Andrea Corallo e il responsabile legale Luca Pedone – ha fatto un bilancio della stagione da poco in archivio affrontando il tema legato alla programmazione futura.
“Questa è stata la stagione in cui ci siamo divertiti di più – ha esordito il presidente Maurizio Fanuli – la scelta di valorizzare i giovani ha portato i suoi frutti e i ragazzi hanno onorato la maglia. Io mi sento neretino a tutti gli effetti, un grande tifoso. Lavoro per 365 giorni l’anno in silenzio per il Nardò. Devo prendere atto che non ci sono risorse, ora come ora, per fare calcio, inutile fare voli pindarici. Da oggi azzereremo tutte le cariche societarie in attesa di riscontri da parte di chi manifesta interesse e amore per il Toro. Ci prenderemo venti giorni di riflessioni prima di prendere una decisione. Io ho sempre cercato di creare un gruppo neretino in società e in questi quattro anni ho fallito in tale scopo. Oltretutto noto un disinnamoramento calcistico a Nardò, mi aspettavo qualcosa in più dalla tifoseria neretina. C’è da registrare un calo di pubblico e di sponsor. Noi abbiamo sempre onorato i nostri impegni”.
“Ringrazio l’Amministrazione comunale per l’impegno che innegabilmente ha profuso – afferma l’amministratore unico Patrizio Mercadante – ma se vogliamo fare il salto di qualità, lo deve fare anche l’amministrazione. Contatti con altri imprenditori? Nessuno si è avvicinato alla società in questo periodo, nessuno ha parlato né con me e né con il presidente Fanuli. Non c’è stata alcun tipo di richiesta. Manuel Mazzotta? Non so nemmeno chi sia. Io rappresento un gruppo di imprenditori che lavora in tutta Italia, investitori attenti al sociale, non a caso siamo stati noi ad imporre la linea verde, ma non siamo benefattori, speriamo possano aprirsi spiragli per investire sul territorio, solo così potrà esserci un futuro roseo. Poi i continui divieti di trasferta hanno creato danni economici all’attuale società, tutto rispetto verso le autorità competenti ma così si procurano danni gravi. Questa non è una realtà pronta per il professionismo sotto diversi punti di vista, perché con 400 spettatori a domenica e con sponsor che promettono investimenti e poi non disattendono le attese non si possono fare salti di qualità”.
“Non dobbiamo ripetere l’errore dello scorso anno – aggiunge il direttore sportivo Andrea Corallo – non bisogna fermarsi e io non lo farò. È bene non farsi trovare sprovveduti. È stata un’annata bellissima, la gente ci ha sostenuto nonostante all’inizio le cose non stessero girando per il verso giusto. Mi auguro che quanto costruito in questi quattro anni non vada disperso, ma mi rendo conto che un progetto tecnico in questo momento passa in secondo piano, la speranza è che la società trovi persone pronte a sostenerla”.
“Vorrei solo rimarcare il lavoro svolto con juniores e allievi, la cui vittoria è significativa – conclude il responsabile legale Luca Pedone -. Complimenti al lavoro svolto dal diesse Corallo e dal responsabile del settore giovanile Daniele Orlando. C’è un buon serbatoio da cui ripartire, si spera i prossimi venti giorni possono portare situazioni favorevoli”.