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NARDÒ – Fanuli: “Siamo in ballo e ce la giocheremo”, Ragno: “Proviamo a vincerle tutte”

In casa Nardò si respira un nuovo entusiasmo. Sulle colonne di TuttoSport, il presidente Maurizio Fanuli rimarca le difficoltà del girone H ma anche la fiducia che ha nuovamente acquisito l’ambiente granata: “Questo è un torneo in cui due o tre vittorie o sconfitte consecutive ti rilanciano o ti affossano. Dopo quel periodo sfortunato di otto gare senza vittorie, siamo una buona squadra con un gruppo coeso. Vincere non è mai semplice, specie in questo girone duro, assimilabile alla Lega Pro, con squadre blasonate. Siamo in ballo e ce la giocheremo fino alla fine. Il Torino? Saremmo felici di una collaborazione con loro: ci fregiamo dell’amicizia col ds granata Gianluca Petrachi, è di Lecce e ci conosciamo da un po’. Quest’estate abbiamo discusso con lui di una futura collaborazione: sarebbe più facile in Lega Pro, finora la distanza ha frenato il discorso. I nostri sono giovani interessanti che non mollano mai, d’altronde così si distingue un calciatore ambizioso da uno normale. Il Nardò è animato dallo spirito battagliero del dna del grande Torino. I nostri tifosi cantano: il Toro non muore mi. Sono juventino, ammiriamo il Torino e la sua storia”.

Il tecnico granata, Nicola Ragno, ripercorre l’andamento della stagione: “Dopo le sette vittorie iniziali, abbiamo perso il treno, anche per il mancato ingresso di un imprenditore. Dovendo rimodulare la squadra a dicembre vista qualche partenza importante. Ora ripassa quel treno, dovremo essere bravi a restarci. Ho detto che dobbiamo vincerle tutte queste ultime dieci gare, ormai siamo salvi, intanto pensiamo ai playoff come primo obiettivo. Poi tutto è possibile essendo passati dopo le tre ultime vittorie da -10 a -4, i conti li faremo alla fine. I nostri tifosi ci hanno fatto capire quella passione granata e grinta che devono sempre animarci. Spesso ricordo alla squadra i miei trascorsi da calciatore del Nardò: facevo la fascia 50 volte a partita, ebbene se fanno il 50% di quel che facevo io quest’anno vinceremo il campionato”.

Ragno, poi, non nasconde i suoi sogni: “Ho fatto una scelta di vita – afferma l’allenatore molfettese in riferimento alla sua ex professione di bancario – difficile lasciare un posto sicuro per un lavoro atipico come l’allenatore. Certo anch’io sono ambizioso e per ora, specie dopo un grave lutto in famiglia, vivo alla giornata. Chissà con un pizzico di fortuna quella chiamata arriverà. Ammiro Guardiola e poi Sarri, con cui ho fatto il corso di 2/a Categoria, e così anche il Conte della Juve tutto grinta e furore, loro sono i miei modelli: prediligo allenatori che danno un’impronta di gioco. Tuttavia sono milanista e il segno distintivo è sempre quel Milan di Sacchi e dei grandi calciatori olandesi”.

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