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SERIE C – Punta su una banda di giovani terribili per mantenersi in zona-playoff: la Reggina di Maurizi

Gara dal recente sapore di Serie A, Lecce-Reggina offre, come da tradizione, sempre spunti interessanti. I tempi delle sfide tra Zeman e Mazzarri in ben altri palcoscenici appartengono ormai al passato, ma il presente promette comunque una gara, quella di domani sera al Via del Mare, in cui i fuochi d’artificio non sono assolutamente da escludersi. I giallorossi di Liverani sono infatti alla ricerca della terza vittoria consecutiva per proseguire il proprio cammino in vetta, dovendo però misurarsi con una squadra, quella di Maurizi, che cerca nell’entusiasmo dei giovani la forza per tornare ai fasti di un tempo.

Attualmente noto come Urbs Sportiva Reggina 1914, il sodalizio calabrese vanta ben 103 anni di storia e l’attuale denominazione è il frutto della rifondazione avvenuta soltanto due anni e mezzo fa, in seguito alla mancata iscrizione in terza serie che ha portato gli amaranto a vivere una stagione nell’inferno della Serie D prima di essere ripescati due anni fa. Quarta serie che a dirla tutta i tifosi calabresi avevano già vissuto sette volte, ma il loro passato è legato soprattutto alla Serie C (ben 41 partecipazioni), oltre che alla B (22 volte) e all’apice dei nove campionati disputati in massima serie dopo il 1999, impreziositi da un decimo posto nel 2004/2005 (a pari punti proprio con il Lecce). Nei sui anni d’oro in Serie A, spesso la Reggina ha fronteggiato i salentini in sfide dal sapore di spareggi salvezza. In totale i precedenti tra i due club sono 47, con 22 successi salentini, 11 calabresi e 14 “x”. L’ultima edizione della sfida risale allo scorso febbraio e vide il Lecce (trionfatore in 5 degli ultimi 6 incroci) espugnare il Granillo con eurogol di Marconi, momentaneo pari di Coralli e gol-vittoria di Doumbia. La compagine amaranto non batte i giallorossi dal 2015, quando sempre a Reggio Calabria Masini e Maimone rimontarono l’illusorio vantaggio di Moscardelli. Vittoria salentina con gol di Caturano invece nella più recente gara giocata al Via del Mare, dove i padroni di casa hanno vinto ben 14 volte, pareggiato 7 e perso appena 2, l’ultima delle quali nel 1997 con Giampiero Ventura sulla panchina leccese.

Sia nella stagione del post-ripescaggio, quella culminata nella tranquilla salvezza con tredicesimo posto finale, che in quella attuale, la proprietà del presidente Mimmo Praticò ha messo in chiaro la propria linea: salvarsi e cercare magari di sorprendere puntando tutto sui giovani. Quest’anno ancor di più rispetto all’annata targata Zeman jr, che ha raccolto un ottimo risultato finale. Ecco perché la dirigenza amaranto ha deciso di puntare su un tecnico abituato a lavorare con gruppi giovanissimi (e con un passato da allenatore di Futsal) come Agenore Maurizi.

L’approccio di Maurizi con la panchina e la calda piazza reggina è stato ottimo, se si esclude il derby perso all’esordio di campionato in quel di Rende. L’undici del tecnico romano ha infatti subito risalito la china, puntando sulla freschezza e l’entusiasmo tipico dei giovani e giocando un buon calcio, pur senza dimostrare un’eccessiva fragilità difensiva (i gol subiti sono uno in meno rispetto a quelli del Lecce). Mezavilla e compagni si sono tolti soddisfazioni importanti come battere il forte Catania e fermare Matera e Monopoli, arrendendosi solo, tra le big, con Trapani e Siracusa. Reduci dal turno di riposo, i ragazzi di Maurizi sono ora alla ricerca di punti e continuità per mantenere la zona playoff.

La rosa della Reggina è tra le più dell’intera Serie C. In estate hanno salutato gli elementi più esperti e rappresentativi, sostituiti da giovani con grande voglia di fare. Dal Torino tra i pali è arrivato il diciannovenne Cucchietti, rivelazione di questa prima parte di campionato. In difesa è rimasto il difensore-goleador autoctono Porcino, affiancato dalle forze giovani e fresche di Pasqualoni (proveniente dalla Lupa Roma, come Maurizi), Solerio, Gatti e Di Filippo. A centrocampo fantasia affidata al talentuoso De Francesco (scuola Lazio come le punte Sciamanna e Sparacello), confermatissimo e coadiuvato da Marino, leader della mediana della Sicula Leonzio trionfatrice in Serie D, dal funambolico figlio d’arte Di Livio e dall’unico vero elemento d’esperienza della squadra, il brasiliano Mezavilla. In attacco fari puntati su Tulissi, proveniente dal Piacenza, e soprattutto sul puntero Bianchimano, che quasi da solo ha annientato la difesa del Catania tre settimane fa.