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MELENDUGNO – La Goleador continua a stupire, il ds Margiotta: “Ma non facciamo troppi calcoli. La nostra principale antagonista? Il Ruffano, ma anche il Salve…”

A 12 giornate dalla fine del campionato, il Melendugno è saldamente al comando della classifica del girone C di Seconda Categoria – da imbattuto – ed è favorito per il passaggio alle semifinali di Coppa Puglia dopo aver vinto per 2-1 il match d’andata contro il Manduria, vice capolista del girone C di Prima Categoria. Dell’ottima, sin qui, stagione della squadra del presidente Manuel Mazzotta ne abbiamo parlato col direttore sportivo della Goleador, Diego Margiotta.

A quasi due terzi della stagione il Melendugno è saldamente primo in campionato e parte favorito per il passaggio alle semifinali di Coppa Puglia dopo la vittoria di ieri col blasonato Manduria. Ad agosto dello scorso anno, se vi avessero prospettato uno scenario simile, ci avreste creduto?

“Ad agosto, insieme alla società, avevamo progettato un campionato ad alti livelli. Ci stiamo riuscendo direi: 16 partite in campionato, 15 vittorie e un pareggio, siamo ben contenti di essere saldamente al comando del campionato. Anzi, dopo l’ultima giornata, abbiamo aumentato a otto punti il vantaggio sul Neviano, che è secondo. Riguardo la Coppa Puglia, sì, partiamo con un risultato di vantaggio minimo, ma non dimentichiamo la forza e la storia calcistica del Manduria. Andremo lì per difendere il vantaggio a denti stretti, sicuramente”.

Qual è il segreto di questa squadra?

“A mio parere, oltre ad avere allestito una rosa importante, il vero segreto è stato convincere i ragazzi che, di domenica in domenica, si sarebbe giocata la partita più importante della stagione. Ad oggi continuiamo a non fare troppi calcoli perché la stagione è ancora lunga. In generale, il vero punto di forza è il gruppo. Nei momenti importanti, ad esempio, i giocatori subentrati o poco impiegati, hanno sempre offerto un contributo fondamentale alla causa. Tutto questo ha contribuito a determinare lo spessore e il carattere di questa formazione”.

A chi daresti la palma del migliore, tra i calciatori, sinora?

“Questa è una domanda a cui non vorrei mai rispondere, perché, per me, il merito è di tutta la squadra. Abbiamo il capocannoniere del girone, Simone Giannone, ma se dovessi fare un nome direi Cristian Mastria per rendimento e professionalità”.

Quanto influisce la mano di mister Petrachi sui risultati della squadra?

“Si vede la mano dell’allenatore in questo Melendugno, mister Petrachi è molto bravo ed ha grande esperienza. C’è molto del suo lavoro in questa squadra. Ha trasmesso molto a livello psicologico ai suoi ragazzi: i palloni non vengono mai buttati, si innesca l’azione sempre da dietro e con la palla a terra, non si molla un centimetro e tutti sono indispensabili (ma nessuno è fondamentale). Tra me e lui c’è un ottimo feeling, non è il primo anno che lavoriamo insieme”.

Chi vedi come vostra principale antagonista tra Neviano, Ruffano e Zollino, squadre che, nell’ordine, vi seguono in classifica?

“Ho visto un Neviano in difficoltà nelle ultime uscite, secondo me la vera antagonista sarà il Ruffano, senza dimenticare il valore del Salve di mister Rollo”.

Quale calciatore (o quali calciatori), non della tua squadra, ti ha (ti hanno) colpito di più in questa prima parte di campionato?

“Oltre Marco Colella del Salve, che già conoscevo, mi sono piaciuti tanto Meli del Ruffano e Caputo del Salve”.