
ATLETICO RACALE – A sorpresa Cerbino lascia la panchina: “Ecco perchè…”
Contrariamente a quanto sembrava in un primo momento, le strade di mister Pablo Cerbino e dell’Atletico Racale si separano. E’ lo stesso mister, alla guida del sodalizio presieduto da Francesco Cimino dal dicembre del 2014, artefice della vittoria dei playoff di Prima Categoria che, con ogni probabilità, garantirà il ripescaggio in Promozione, a confermarlo a noi di SalentoSport, dopo averne dato notizia sul suo profilo Facebook.
“Ho lasciato Racale – dice Cerbino – per via di divergenze tecniche con la società perchè, a mio avviso, fare calcio in Promozione è diverso dal farlo in Prima Categoria. Voglio sottolineare che l’Atletico Racale è una delle poche società organizzate e io li ringrazierò per sempre. Sarò sempre grato al presidente Francesco Cimino, a Mauro Margarito e a Fausto Schirinzi perchè mi scelsero per allenare la squadra in Seconda Categoria quando io ero fermo. Siamo stati bravi ad arrivare in Promozione, pensavo di poterci stare bene insieme al mio gruppo e di potercela giocare. Però, come nei matrimoni, arrivano delle cose sulle quali non si è d’accordo e allora ci si lascia. Preferisco allontanarmi io per non compromettere i rapporti personali col presidente Cimino o il ds Margarito, con i quali il rapporto stesso va al di là del calcio, ma è meglio così”.
Aggiunge Cerbino: “Decisione irrevocabile? Sì, e credo che abbiano già contattato altri allenatori, ed è giusto sia così’. Ho dato comunque le mie valide motivazioni. Del mio gruppo storico, col passare degli anni, mi erano rimasti quattro o cinque giocatori. Ma nel calcio è così, un calciatore cambia società anche per 50 euro in più, questo lo avevo messo in preventivo. Stavamo lavorando per prendere dei giocatori nuovi con la società, ma ci sono state diversità di vedute e ho preso questa scelta in mia totale libertà. Non mi lamenterò mai di questa società, che mi ha fatto stare bene e che promette quello che mantiene. Credo, però, che per affrontare un campionato di Promozione, che comporta diversi sacrifici in più rispetto al calcio di Prima Categoria, serva fare un passettino in più da parte della società per affrontare il torneo in maniera diversa. Fortunatamente non vivo di calcio e se verranno altre opportunità le valuterò con calma, senza nessuna preclusione, senza avere fretta”.