L’AVVERSARIO – Retrocessa con largo anticipo, gioca per l’onore: la Lupa Castelli di Palazzi
Il girone C di Lega Pro è arrivato al suo atto conclusivo per quanto riguarda la stagione regolare, che per il Lecce si concluderà domani in occasione del match con la Lupa Castelli Romani. Davanti al pubblico amico, i giallorossi cercheranno una pronta reazione alla batosta di Benevento e, soprattutto, punti utili in chiave playoff. L’avversario non è certamente di quelli ostici, visto che è matematicamente ultimo già da un mese, ma lo stato di forma di Papini e compagni impone di non abbassare la guarda per non incappare in errori già commessi in passato, quando sono state sottovalutate formazioni che non avevano più nulla da chiedere al loro campionato.
Un calo di concentrazione simile avvenne proprio in occasione del match d’andata tra le due squadre, ad oggi unico precedente tra il Lecce e la giovanissima società di Frascati. Nella prima gara del 2016, nonché ultima del girone d’andata, Moscardelli e compagni furono protagonisti di una prestazione incolore e nettamente al di sotto delle aspettative, considerato che erano reduci dalla grandiosa rimonta interna con il Benevento. I giallorossi riuscirono a sbloccare la gara di Rieti solo nella ripresa grazie al neo-acquisto Caturano, ma sul gong vennero raggiunti dal diagonale beffardo di Mastropietro che valse l’1-1 finale. Un risultato forse penalizzante per i salentini, che comunque avevano creato qualcosina in più, ma che rendeva comunque merito all’orgoglio di una squadra, quella allenata ai tempi da Di Franco, già ultima e che già vedeva la pronta retrocessione all’orizzonte, brava però a sfruttare il blasone del Lecce per caricarsi ulteriormente e gettare il cuore oltre l’ostacolo, conquistando un punto storico.
Il primo punto dell’anno solare degli amarantocelesti non ha certo permesso loro di evitare un’ultima posizione praticamente annunciata, e concretizzatasi ad inizio aprile quando, dopo appena un anno tra i professionisti al suo terzo di esistenza, la Lupa Castelli ha salutato la categoria ed ha fatto ritorno tra i dilettanti. Costruita in estate per tentare il miracolo della permanenza in Lega Pro, la squadra del presidente onorario Marco Amelia (dimenticabile portiere del Lecce nel 2003) ha levato bandiera bianca troppo presto rispetto alle aspettative, vedendo svanire ben presto le speranze di qualificazione per i playout e, di conseguenza, quelle di salvezza. Tutto questo nonostante i ben cinque tecnici avvicendatisi sulla panchina laziale.
Il primo è stato Giorgio Galluzzo, che ha avuto il merito di regalare al club della provincia di Roma il punto numero uno tra i Pro, per di più in casa contro il Benevento futuro Campione. Il tecnico è riuscito a sommare sei punti (nessuno dei successori ha fatto di meglio), ma all’undicesima giornata è esonerato e sostituito dalla coppia Cioci-Taborelli, che in cinque partite ha collezionato altrettante sconfitte. Alla sedicesima giornata è salito in sella il già citato Di Franco, i cui tre punti in sette partite hanno portato al nuovo avvicendamento con l’annuncio di Mario Palazzi come tecnico, chiamato a chiudere a testa alta il campionato.
Gli acquisti, nel corso della sessione invernale, di Anderson, Falasca, Maiorano, N’Diaye, Prutsch, Sporkslede, Gurma e Rossetti non sono serviti dunque ad invertire la tendenza di una squadra che ha cambiato tanto, sia in estate sia dopo, senza ottenere risultati adeguati. Solo nelle ultime giornate la Lupa Castelli ha ottenuto qualche risultato importante, vedi il successo sul Martina ed il pareggio con il Matera. E’ proprio la formazione che ha ben figurato con i lucani che dovrebbe essere riproposta da Palazzi contro il Lecce, ovvero un 3-5-2 con Gobbo Secco tra i pali, Rosato, Di Bella e Aquaro in difesa, De Gol, Prutsch, Falasca, Maiorano e Colantoni a centrocampo e la coppia Morbidelli-Mastropietro a comporre il reparto avanzato.