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IL CORSIVO – Lerda omnes

Valigia di cartone, cuccetta di 2ª classe uomini, biglietto Lecce-Torino Porta Nuova alla mano. Franco Lerda ha salutato il Salento dopo soli sette, intensi, mesi alla guida del Lecce Calcio. Da quel 26 giugno del 2012, quando si presentò ufficialmente alla stampa sino a questi, pungenti e umidi, di gennaio, dopo 28 gare in panchina e 14 vittorie, quattro pareggi e sette sconfitte. Persona garbata e dignitosa, il tecnico di Fossano, che paga gli effetti di un feeling mai nato con l’ambiente, la società e la tifoseria. Se n’è andato via sommessamente, esonerato – forse – anche a furor di popolo, raccogliendo una valanga di critiche e una criticabile paccata di insulti fuori luogo, ma tant’è. Poi, l’“Extra omnes” del 21 gennaio, “fuori tutti”. Le chiavi a Toma, con Lerda che ritorna nelle Langhe a mangiare risottini al tartufo.

Nella settimana in cui il Tnas ha stabilito che Bari-Lecce del 2011 fu giocata in modo “regolare”, smussando il quinquennio di squalifica a Semeraro jr. e annullando la multa alla società, è arrivato mister Antonio Toma, sguardo malandrino, idee chiare, lecca-lecca alla Kojak e 4-2-4 come se piovesse. A lui, la famiglia Tesoro, affida la squadra, fiaccata da qualche malumore interno, da qualche intrigo di corte e da qualche dichiarazione da “guerra all’Inghilterra” proferita un po’ troppo a caldo. Come, un po’ troppo a caldo, si è scelto di imballare e spedire Fabrizio Lorieri, a Lecce amato, forse, quanto la colonna di Sant’Oronzo o i rustici di Alvino (comunicazione di servizio: sig. Alvino, la fattura a chi la intestiamo?). In bocca al lupo a Raffaele Di Fusco, introvabile la sua figurina Panini ai (bei) tempi del grande Napoli di Diego. Ma, da quanto sembra, ai tifosi giallorossi servirà Alka Seltzer a palate – o, per i palati più raffinati, Petrus a secchi – per mandare giù questo boccone amaro.

Nell’attesa che il Tnas si esprima anche sul ciuffo del procuratore federale Stefano Palazzi, il mercato volge al termine. E, come succede nei mercati veri e propri, gli affari migliori si fanno sul fil di sirena. Dopo Martinez e D’Ambrosio, si attende il semaforo verde per Dramè. Rimandato, con obbligo di corsi di recupero d’italiano, Jure Travner. Attendendo, magari, una ciliegina last-minute, domenica, intanto, arriva il Treviso, probabile agnello sacrificale sullo spiedo del Via del Mare. Allacciarsi le cinture e non parlare al conducente, si parte per un nuovo viaggio, destinazione Serie B. O, almeno, si spera.