
OTRANTO – Cisternino, il risolutore: “Uniti in un’unica direzione. Grazie a mister Bruno per…”
Si può essere “hombre del partido”, anche se quella partita non l’hai vinta? Beh, in un certo senso sì. Se segni un gol all’ultimo respiro, sul campo della capolista e permetti alla tua squadra di raggiungere un pareggio incredibile, che vale quanto e forse più di una vittoria. È quanto accaduto domenica scorsa, al “Paolo Poli” di Molfetta, a Gabriele Cisternino, centrocampista classe 1999 col vizietto del gol. “La rete subita all’84’ poteva spezzarci le gambe, soprattutto perché siamo una squadra molto giovane – racconta a SalentoSport il calciatore idruntino -. “E invece non ci siamo fatti prendere dal panico e siamo rimasti concentrati. Inoltre il mister continuava a incitarci e a dirci che potevamo riprenderla. E infatti così è stato”.
Una squadra a immagine e somiglianza del suo tecnico. Una squadra che Gigi Bruno ha definito come un corpo unico. “Siamo un gruppo solido e compatto – spiega Cisternino -. “Tutte le componenti, calciatori, staff tecnico e società, vanno in un’unica direzione. C’è grande solidarietà fra le varie parti”. Con l’1-1 di Molfetta si allunga a sei la striscia positiva. Ottavo posto in classifica e un bottino di 25 punti. “Che a questo punto della stagione sono tanti – sottolinea il centrocampista biancazzurro -. “Soprattutto perché veniamo da un trittico terribile, in cui siamo riusciti a fare risultato contro le prime tre della graduatoria, anche a dispetto dello scetticismo generale. Al divario tecnico noi rispondiamo con le nostre armi migliori”.
Il gruppo, come si diceva. Ma soprattutto l’organizzazione di gioco. Perché quando il confronto è impari, bisogna metterci le idee e tradurle in pratica. “Ogni martedì analizziamo, con dovizia di particolari, gli errori commessi durante la gara. Il mister ci consiglia per il meglio e siamo subito proiettati sull’impegno successivo”. Se proprio vogliamo muovere una critica a questa squadra è la vocazione al pareggio. Ne sono arrivati dieci. “A volte capita che stacchiamo la spina. Il mister sta lavorando tantissimo su questo. A San Marco abbiamo preso gol nel finale per una distrazione, perché eravamo convinti di aver portato ormai a casa il pareggio. È una pecca dovuta più che altro alla giovane età”.
Lui giovane lo è per davvero. Ventuno anni da compiere ad agosto. Uno dei più impiegati, 16 presenze. E quattro gol. Un bottino personale niente male. “Innanzitutto voglio sottolineare che sono quel che sono grazie a mister Bruno. Fin dal primo giorno ha creduto in me e mi ha messo a posto fisicamente. L’anno scorso ho segnato cinque gol da under. In questa stagione vorrei migliorarmi, per me stesso ma soprattutto per la squadra, che viene prima di qualsiasi altra cosa”. La strada è ancora lunga. Il campionato è estremamente insidioso e regna l’equilibrio, soprattutto dalla terza piazza in giù. “Molfetta e Corato hanno preso ormai il volo. La capolista ha una grande qualità: la fame di successi. Ma credo che alla lunga potrebbe prevalere il maggior tasso tecnico dei neroverdi. Per il resto non ci sono risultati scontati”.