
ECCELLENZA – Mola, stangata dal Giudice sportivo: le sanzioni relative all’ultima giornata
Pochissimi provvedimenti disciplinari dal Giudice sportivo dopo le partite dell’ultima giornata di Eccellenza, girone B. Solo un’ammenda, per il Sava, di cento euro, per l’accensione di fumogeni, e la squalifica del suo calciatore Mattia D’Ambrosio per una giornata.
Tanto da fare, invece, nel girone A.
CALCIATORI – Quattro giornate per Vito Genchi (Mola): “Colpiva un avversario con una gomitata al volto procurandogli dolore e giramenti di testa. A fine gara stazionava nei pressi degli spogliatoi proferendo espressioni gravemente minacciose all’indirizzo dei tesserati della squadra avversaria (sanzione aggravata per la qualità di capitano)”; una gara per Salvatore Cannito (Mola), Rafael Pollidori (Barletta), Ababacar Diagnè (Mola).
MASSAGGIATORI – Squalifica sino al 30 giugno 2023 per Mario Dammacco (Mola): “Nella fase di riscaldamento pre-gara, colpiva con un forte calcio il gluteo del calciatore della squadra ospite, procurandogli forte dolore. Accortosi della presenza di un Commissario di Campo proferiva al suo indirizzo minacce di morte qualora avesse descritto tale episodio nel suo rapporto, facendo esplicito riferimento alla sua qualità di pregiudicato ed alla circostanza che aveva già scontato quattordici anni di carcere. Durante l’intervallo proferiva espressione minacciosa nei confronti dei componenti della terna arbitrale e, per impedire il suo rientro in campo dopo l’espulsione, è stato necessario richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. A fine gara, seppur espulso, entrava sul terreno di gioco tentando di aggredire un calciatore della squadra ospite, non riuscendovi solo per il pronto intervento dei militari presenti. Infine, riusciva ad entrare nella zona antistante gli spogliatoi, proferendo espressioni gravemente ingiuriose e minacciose all’indirizzo dei componenti della terna arbitrale, rendendo nuovamente necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sedare gli animi”.
AMMENDE – Mola, due gare a porte chiuse e in campo neutro: “La società predisponeva un Servizio d’Ordine Sostitutivo non autorizzato consentendo ad otto persone, non presenti in distinta e non identificate, di indossare la pettorina recante la scritta “Servizio d’Ordine” e di avere libero accesso a tutte le zone del recinto di gioco. Tale presunto servizio d’ordine, durante la gara, consentiva l’accesso e lo stazionamento nell’area spogliatoi ad ulteriori persone non autorizzate. Tali soggetti estranei, sia prima dell’inizio della gara che durante l’intervallo, proferivano espressioni gravemente minacciose all’indirizzo dei componenti della terna arbitrale e dei tesserati della squadra avversaria, ingenerando con questi ultimi un clima di tensione e scontro – che veniva stemperato solo dal pronto intervento delle forze dell’ordine presenti. A fine gara propri tesserati scatenavano una rissa con i tesserati della squadra ospite, avente quale motivazione gli eccessivi festeggiamenti posti in essere da questi ultimi. La rissa veniva prontamente sedata grazie all’intervento dei poliziotti e dei finanzieri presenti”; 500 euro al Corato (partecipazione a rissa provocata dai tesserati della squadra locale, prontamente sedara grazie ai militari presenti); 300 euro al Barletta 1922 (accensione di quattro fumogeni sugli spalti e atteggiamento antisportivo dei raccattapalle).