Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

GALATINA – Pro Italia, fuori tutti! Il dg Margiotta: “Pagina triste per il calcio pugliese…”

Tante, troppe difficoltà per continuare ad andare avanti. Su tutte, la mancanza di uno stadio, una casa dove potersi allenare e di cui fare il proprio fortino. Il Galatina getta la spugna. La decisione è ormai irrevocabile. Il presidente e la dirigenza della Pro Italia hanno deciso, prima della chiusura del mercato invernale, di svincolare tutti gli atleti, mister Salvadore e lo staff tecnico, facendosi da parte a loro volta. Delusione ed amarezza trapelano dalle parole dell’ormai ex direttore generale Diego Margiotta. “È una pagina molto triste per il calcio pugliese”, è il commento laconico del dirigente.

Che ricorda l’excursus di una stagione nata sotto una cattiva stella: “La società era riuscita a costruire una squadra in grado di ben figurare in un torneo sempre complesso come l’Eccellenza e di poter ottenere una tranquilla salvezza. Due giorni prima dell’inizio ufficiale di questa annata sono iniziati i problemi, con la chiusura del Pippi Specchia, il nostro stadio, e di altre strutture sportive di Galatina. Da qui, l’obbligo di diventare dei migranti, per allenamenti e partite, costretti ad individuare dei campi disponibili in altri comuni e, di conseguenza, dovendo farci carico degli ulteriori sforzi economici ed organizzativi necessari. Anche per i calciatori non è stata una situazione facile da gestire, soprattutto a livello mentale”.

Il Galatina, tuttavia, non scomparirà dai radar del massimo torneo regionale. “La società ha deciso di onorare il campionato – spiega Margiottamandando in campo, da ora fino al termine della stagione, un buon gruppo formato da ragazzi provenienti dal settore giovanile. Siamo davvero amareggiati, inoltre tutto ciò è accaduto nell’anno del centenario del Galatina”.

“Il presidente e la dirigenza tutta – conclude Margiottaci tengono a ringraziare i calciatori e tutti gli addetti ai lavori che si sono spesi con grande sacrificio e massimo impegno fino alla fine, sperando che in qualche modo lo stato delle cose si potesse sistemare”.