Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

LECCE – Il dvd va aggiornato. De Canio: “Difformità di giudizi sconcertante”

E adesso anche il fortino casalingo è stato violato. Il Lecce rimane col groppo in gola, misto di rabbia e delusione, di recriminazione e frustrazione. La partita contro la Samp è stata un po’ lo specchio di questa prima fetta d’andata: troppa sufficienza in difesa, qualche banalità evitabile, ma poi una rimonta di carattere e qualche sprazzo di buon gioco e di buona tecnica personale. Il tutto vanificato dai molti, troppi errori arbitrali a proprio svantaggio.

LA LISTA SI ALLUNGA – Il dvd va riaggiornato: nella raccolta di strafalcioni arbitrali, resa pubblica da mister De Canio in occasione della conferenza stampa di sabato, va aggiunto: 1. un rigore non dato per fallo di mani in area da parte di Gastaldello; 2. la conseguente espulsione di un indiavolato Cheva, che va a commettere fallo di frustrazione sull’ex Marilungo: il fallo c’è, ma l’espulsione appare pena spropositata; 3. un rigore concesso per fallo su Marilungo che si trova al confine (per questione di cm) con la linea bianca dell’area.

TORTI E RITORTI – Sul gol vittoria di Pazzini, poco da dire: sull’assist di Mannini, il bomber blucerchiato è in posizione regolare ed è determinante il velo di Dessena che sembra non toccare il pallone. Mister De Canio cerca di mantenere la calma – anche se evidentemente stenta a riuscirci – e si concentra sugli aspetti positivi, messi in evidenza dai suoi ragazzi: “Prestazione positiva, soprattutto nella ripresa – attacca -. I miei ragazzi non hanno per nulla demeritato, anche se i torti arbitrali ci hanno innervosito. L’espulsione di Cheva? Non siamo fortunati ultimamente, la sua espulsione mi sembra esagerata. Sicuramente non è stato un bel gesto, ma il mio giocatore è entrato su Marilungo con troppa foga, senza cattiveria. Andate a vedere Gava quali decisioni prenda di solito in questo tipo di interventi… “

“SCONCERTATI” – L’allenatore poi pone l’accento sul diverso metro di giudizio di alcuni arbitri, a seconda dei casi e degli avversari: “È il momento di stringere i denti, proveremo a fare dei punti domenica prossima, se ce lo permetteranno”. Evidente il riferimento all’ennesimo arbitraggio discutibile, messo in atto da Gava di Conegliano: “La diversa interpretazione di casi simili a noi allenatori ci manda in confusione – spiega alla Rai -. Non c’è certezza nel metro di giudizio. Ad Udine abbiamo perso perché l’Udinese è stata più forte di noi, ma noi in panchina conosciamo il regolamento e non stiamo lì a dormire. Ci sono stati degli episodi a nostro sfavore, così come a Torino, Bologna, Roma e in casa contro l’Inter, con dei fuorigioco evidenti non fischiati. Non credo ci sia malafede – conclude – ma quello che chiediamo è uniformità di giudizio e d’interpretazione”.

A VOLTE RITORNANO – Esordio con gol per il ripescato Dedè Diamoutene. Il suo colpo di testa – e la corsa sotto sfrenata sotto la Curva – non sono però bastati a portare quel punticino a casa che contro una formazione di livello sicuramente superiore sarebbe stato oro colato. A maggior ragione, perché il Lecce era in inferiorità numerica: “Ho utilizzato Diamoutene – spiega De Canio – perché fa parte della rosa. Vorrei chiarire che verso di lui non ho mai avuto forme di preclusione, solo che c’erano altri calciatori che mi garantivano di più. E’ stato così anche con Fabiano, non creiamo casi che non esistono”.

UDINE + CAGLIARI – Il Lecce galleggia pericolosamente a ridosso della zona rossa. I dodici punti attuali, al momento, garantirebbero la salvezza a scapito di Bari, Cesena e Brescia. Ma iniziano ad essere tanti i punti lasciati per strada, anche per via di clamorose sviste arbitrali. Mercoledì a Udine sarà Tim Cup, quindi si volerà a Cagliari, dove rientrerà Olivera ma mancherà – almeno un paio di turni – Ernesto Chevanton.