GALLIPOLI – Stravato e De Rose ai saluti, il tecnico: “Ecco le motivazioni della mia scelta…”
Loreto Stravato ed Alessandro De Rose si sono separati dal Gallipoli, rassegnando entrambi le dimissioni dai ruoli, rispettivamente, di allenatore e direttore sportivo giallorossi. E proprio il tecnico pontino ha concluso la conferenza stampa di presentazione del nuovo presidente, spiegando, dopo alcuni ringraziamenti, le motivazioni della sua scelta: “Volevo ringraziare sia il presidente che il direttore Allegro, perché con lui e De Rose abbiamo condiviso tutte le sofferenze e le pochissime gioie di questo periodo. Ho conosciuto due persone senza le quali a quest’ora non si parlerebbe del Gallipoli. Quello che mi ha aiutato a prendere questa decisione sono state le voci circolate dopo la partita con l’Isola Liri, che mi accusavano di essere un indagato per calcio scommesse, di essere stato prelevato, a fine gara, e portato in caserma dai carabinieri per un interrogatorio perché si erano registrati dei flussi anomali di scommesse nel Lazio in favore dell’Isola Liri, partita che non era nemmeno quotata. Qui ne vale l’onorabilità mia e soprattutto dei ragazzi; chi sta nel calcio sa benissimo che la partita non se la gioca solo l’allenatore dalla panchina ma anche i ragazzi in campo. Quindi la decisione di dimettermi l’ho presa per tutelare l’onorabilità dei ragazzi che sono scesi in campo, di Silvio Allegro e di Alessandro De Rose”.
“C’è poi una seconda motivazione – prosegue Stravato – , mia madre. In due giorni mi ha telefonato almeno dieci volte domandandomi cosa stesse accadendo e di tornare a casa. Mia mamma è anziana e non posso permettermi di restare qua, perché penso che la mamma per ognuno sia la cosa più preziosa al mondo. Ho pregato il presidente di accettare le mie dimissioni, anche perché andrò via comunque. Anche i ragazzi in campo in campo mi hanno chiesto di rimanere, ma non cambio idea, non me la sento. Gli episodi accaduti in questi giorni mi hanno fatto capire tante cose e portato a prendere questa decisione – conclude l’allenatore – , con la consapevolezza però che Gallipoli è una città che ama il calcio e lo sport”.