UNDER 21 – Ferrara e Paloschi stregati da Casarano e dal Salento: “Un’accoglienza incredibile”
Casarano si è messo il vestito migliore per accogliere il suo grande amore Azzurro. Partita tutto sommato facile, quella dell’Under di Ciro Ferrara contro l’Ungheria, che si è dimostrata molto volenterosa, ma i mezzi tecnici sono quelli e non si poteva fare molto di più.
FERRARA – La qualificazione è ormai in ghiaccio. Cinque vittorie in cinque gare lasciano dormire sogni tranquilli al Commissario Tecnico della Nazionale, Ciro Ferrara, che coglie l’occasione per ringraziare Casarano e il Salento per l’accoglienza ricevuta: «Giocare in uno stadio così pieno – ha spiegato – con tutta questa gente che ci ha incitato sin da quando siamo arrivati qui, è stato davvero incredibile. Bella la coreografia dei tifosi, ringraziamo davvero tutti, dal presidente De Masi a tutti coloro che ci hanno dimostrato il loro affetto. Crediamo di averli ripagati con una buona prestazione».
SOLUZIONI – L’aspetto tecnico-tattico. La squadra ha dimostrato un buon impianto di gioco. Nota lieta quella dell’attacco, con tre bocche da fuoco di qualità pronte a lasciare il segno non appena capita l’occasione giusta: «Quando là davanti gente di peso come Destro, Paloschi e Gabbiadini si sacrificano facendo fanno a ‘spallate’ con i difensori avversari, tutta la squadra ne beneficia. Il loro lavoro permette di cambiare gioco e di utilizzare soluzioni offensive diverse. Soprattutto in attacco dispongo di calciatori forti che militano in serie A, quindi sono abituati a difensori di un certo livello. Santon in panchina? Ho preferito far giocare Donati, che con la sua squadra sta trovando continuità».
PALOSCHI – Alberto Paloschi ci ha impiegato un minuto per trovare la via della rete. Entusiasta, l’attaccante del Chievo, sia per la prestazione, sia per il caloroso ambiente salentino: «Siamo stati bravi a non sottovalutare l’avversario – ha commentato – ci mancano pochi punti per la qualificazione, speriamo di chiudere nella prossima occasione. Spero di continuare a fare tanti gol. Segnare in stadi come questo (il Capozza, ndr), con tifosi caldi ed entusiasti, è ancora più stimolante».