LECCE – Pasquato: “In queste prime sei partite abbiamo avuto qualche difficoltà , ma noi non molliamo mai”.
Raggiunto in esclusiva dai microfoni di TuttoJuve.com Cristian Pasquato ha parlato di se stesso a 360°. Dal Lecce, al Milan prossimo avversario dei giallorossi, fino alla sua Juventus.
Cristian, innanzitutto come ti trovi a Lecce?
"Molto bene. Ho saltato solamente la prima partita, poi fortunatamente ho recuperato il piccolo fastidio e ho potuto giocare sempre e per questo devo ringraziare il tecnico Di Francesco. Ho trovato un gruppo giovane, ma di qualità. Siamo consapevoli sin dall’inizio che dovremo lottare fino alla fine per la salvezza e sappiamo che non è facile. In queste prime sei partite abbiamo avuto qualche difficoltà, ma noi non molliamo mai".
Stai giocando bene, ma ancora ti manca il gol
"Vero, però sono andato anche parecchio alla conclusione. Sembra, però, che in serie A le porte siano più piccoline! Scherzi a parte ci sto provando, sono tranquillo e convinto che il gol arriverà presto. Magari su punizione? Finora ho avuto modo di batterne solo col Cagliari. Avevo calciato bene, ma Agazzi è stato molto bravo a parare".
E’ così netto il divario fra A e B?
"Paradossalmente già l’anno scorso pensavo che fosse più difficile giocare in B, perché ci sono meno spazi ed è diffiicile giocare. In A hai più possibilità palla al piede ma se fai il minimo errore sei punito".
Domenica al Via del Mare arriva il Milan. Ti saresti mai immaginato di trovarti di fronte difensori come Thiago Silva e Nesta?
"Sappiamo le qualità fuori dal normale dei rossoneri e quindi a noi non mancheranno le motivazioni, dovremo mettercela tutta. Se l’anno scorso mi dicevano che sarei stato marcato da Nesta o Thiago Silva mi sarei messo a ridere. Sarà sicuramente emozionante, anche se ho avuto modo di averli di fronte quest’estate, al trofeo Tim. Ma era un trofeo amichevole e le pressioni stavolta saranno ben diverse".
Sei nato a Padova, cresciuto alla Juve e hai girato in prestito fra Empoli, Trieste e Modena. Insomma, sei sempre rimasto al nord. Che differenze trovi rispetto alla piazza di Lecce?
"Il calcio qui al sud è vissuto in maniera diversa. Molta più gente allo stadio, tanta passione. Era una cosa che notavo soprattutto in Serie B. Per noi giovani è un’ottima piazza perché ci dà la possibilità di esaltarci e fare bene".
Domenica avete strappato un prezioso punto al Genoa, prossimo avversario della “tua” Juve. Come hai visto i rossoblù? Hai qualche suggerimento da dare ai bianconeri?
"Non mi sento di dare consigli. A Torino sanno sicuramente cosa fare. Domenica ho visto un Genoa molto aggressivo che non ci dava spazio e tempo di pensare a giocare, hanno tenuto palla per la maggior parte della partita e questo modo di giocare mi ha colpito. Però sicuramente giocando la Juve in casa immagino che i rossoblù avranno un atteggiamento diverso. Poi penso sia diverso giocare con il Lecce o con la Juve. Loro hanno tenuto palla per la maggior parte della partita".
Il loro giocatore più in forma, Palacio, è stato accostato alle grandi squadre, come Inter ma anche Juve. E’ davvero lui l’uomo più pericoloso dei rossoblù. Ti rivedi in lui nel modo di giocare?
"Palacio è un grande giocatore e sta attraversando un ottimo periodo di forma. Basti vedere che è il capocannoniere della Serie A. Il paragone con lui mi fa molto piacere. Diciamo che potremmo essere due giocatori simili, ma Palacio è un campione, mentre da parte mia c’è ancora tanto pane da mangiare".
Stai seguendo la Juve?
"Non vedo le partite, ma ho modo di seguirla attraverso gli highlights. L’impressione che ho è che la stessa che ho avuto in ritiro: mentalità di gioco fantastica, dove mi divertivo anche io a giocare. Ci sono tutti i presupposti per fare bene".
Obiettivo personale tornare a fine anno alla base?
"Il mio sogno l’ho sempre detto è quello di tornare a vestire un giorno quella maglia. Sono arrivato a Torino a 14 anni da Padova e con la Juve ho fatto tutta la trafila del settore giovanile. Sogno di tornare e fare bene, anche perché ho un debito di riconoscenza con la Juventus che mi ha formato".
Eppure avresti potuto far comodo anche adesso. Alcuni esterni (Krasic, Elia, Estigarribia) faticano oppure sono ancora delle incognite…
"Dirlo adesso è facile. La verità è che la Juve ha 5 esterni di ottima qualità. E sono sicuro che faranno benissimo nelle prossime partite. Stiamo parlando di gente titolare nelle rispettive nazionali e io non mi sento di mettere in discussione o di giudicare questi giocatori".
Del Piero a fine stagione lascia. Come per tanti anche per te è stato un esempio. Com’è lavorare al suo fianco? Ti ha dato consigli durante la tua esperienza alla Juve?
"Quest’estate mi è stato molto vicino. Ogni allenamento voleva il meglio da me. Era sempre molto severo e per questo mi ritenevo fortunato, perché avere il consiglio e la sprone da un campione come lui non è da tutti. Tirate d’orecchie? Tante! Ed è per questo che lo ringrazierò sempre".
Puoi candidarti a successore?
"Qui non mi voglio sbilanciare. È una domanda troppo importante. Non sta a me dirlo e penso che comunque sia ancora presto per parlare di queste cose. Voglio concentrarmi a fare bene a Lecce nel mio primo campionato di Serie A".