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TARANTO – Comincia l’era Laterza-Montervino: le prime parole del mister e del ds rossoblù

Questa mattina il Taranto ha presentato il suo nuovo allenatore e il nuovo direttore sportivo. Si tratta di mister Giuseppe Laterza, allenatore che ha vissuto i suoi ultimi anni a Fasano, e Francesco Montervino, reduce dalla buona esperienza a Nola. Per Montervino si tratta di un ritorno: è stato già ds degli ionici nelle stagioni 2014/15 e 2015/16.

Queste le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa, attraverso una conferenza, alla quale ha partecipato anche il presidente del sodalizio rossoblù Massimo Giove.

GIOVE – “Oggi iniziamo un nuovo corso, dopo una stagione non esaltante. Ripartiamo, con la stessa determinazione e con la stessa voglia di far bene. Il nuovo Taranto punterà sull’aggressività, poiché la tecnica non è sempre l’arma vincente. Montervino avrà carta bianca.  Per vincere un campionato bisogna che varie cose vadano per il verso giusto, per competere in questo girone non servono i nomi. I tifosi non sono apatici, ma sono arrabbiati. A livello di gironi in Serie D c’è grande differenza tra quelli del Nord e quelli del Sud, cambiare raggruppamento non è facile”.

LATERZA – “Ringrazio chi mi ha dato fiducia. Questo per me è un punto di partenza e non un punto d’arrivo. Sono un tipo ambizioso che vuole emergere e me la giocherò alla grande. Sicuramente è una sfida difficilissima, ma quando ti chiama il Taranto devi scappare. Identità ben precisa e mentalità vincente, saranno gli ingredienti della mia squadra. Dobbiamo saper esprimere calcio con un gruppo ben solido. Nella mia rosa non ci saranno tanti elementi, massimo 24 atleti”.

MONTERVINO – “Ho accettato questo compito con molto entusiasmo. Vincere non è facile. Dobbiamo cercare di essere competitivi e aggressivi, la nostra squadra deve rispecchiare la voglia e la determinazione di una piazza stanca di questa categoria e delle tante annate non positive. Della rosa dell’anno passato, quattro o cinque elementi possono tornarci utili, gli altri no. Ferrara merita il salto di qualità, Genchi è un mio pupillo, ma ciò non vuol dire che resti”.