Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

TARANTO – Il ds De Santis replica dopo le minacce ricevute: “Follia, se pensano di farmi mollare non hanno capito nulla”

(di Cosimo LENTI) – La sconfitta subita nel derby con il Foggia, in casa Taranto, ha portato poca serenità, meno di quanta già ce ne fosse. Ieri il direttore sportivo dei rossoblù, Vincenzo De Santis, ha subito un vile attacco: nella città ionica infatti è apparsa una busta con su scritto “Ds  sporco barese” con accanto la testa di un povero agnello. Alla luce di questi fatti il ds ionico ha tenuto una conferenza stampa presso lo stadio Iacovone, rilasciando le seguenti dichiarazioni:

MINACCE“Ragazzata o meno è un gesto che non ha niente a che vedere con la civiltà. Non credo sia una bravata ma se pensano di farmi mollare non hanno capito nulla. Io vado per la strada della civiltà e della legalità quindi non faccio neanche un passo indietro. Sinceramente non ho mai avuto a che fare con i tifosi, e se li dovessi vedere, non saprei riconoscerli. Probabilmente volevano dare un segnale forte e ci sono riusciti. Non tutti i tarantini sono così, ringrazio tutti coloro che hanno voluto mostrarmi solidarietà. L’esasperazione di questi anni non può essere attribuita alla mia persona. Nonostante tutto ho sposato un progetto non mio, perciò le colpe non possono essere attribuite tutte alla mia persona. Chi fa un gesto del genere non è sano di mente quindi non è commentabile, questa è solo l’azione di un vigliacco. La denuncia non è stata fatta, ci sto pensando. Le Forze dell’Ordine mi hanno interrogato, il gesto non passerà inosservato, neanche in Iraq accadono certe cose. È un atto premeditato, due mesi di mia presenza a Taranto non giustificano un gesto così violento e vile. Sono sicuro che le Forze dell’Ordine assicureranno alla giustizia l’autore”.

SOSPETTI“Sospetti fondati non ce ne sono ma penso ci sia premeditazione che lascia spazio a tante interpretazioni. Prima della partita di Brindisi, che era il mio terzo match da quando sono a Taranto, me ne hanno dette di tutti i colori, questi insulti e queste minacce gratuite non sono spiegabili. Inoltre io sono di Bitonto e non sono di Bari, questa è discriminazione. Chi ci rimette più di tutti è la parte buona della città, perchè le notizie girano e mi hanno contattato associazioni e testate nazionali. Ripeto che se qualcuno volesse avere un confronto civile, faccia a faccia, io sono pronto a riceverlo. Non alzo la voce e cerco di esprimermi in maniera civile, ma questo non dev’essere interpretato male. Non voglio che sia Taranto a rimetterci e spero che la giustizia faccia il suo corso. Sono attacchi mirati, nel tritacarne ci passano tutte le persone vicine a Giove, finché non deciderà di andar via. Sanno che in questo momento posso essere una spalla per Giove e vogliono demolire me. È un gesto che non ha logica, neanche in Cambogia succedono questi episodi. Voglio salvaguardare la parte civile della città, il messaggio è questo. Non voglio neanche immaginare che dietro ad atti del genere ci sia gente interessata all’acquisizione del Taranto, anche perchè ad oggi non c’è stata alcuna offerta”.

ADDIONon ho mai pensato di mollare, sono un guerriero e non ho mai pensato di lasciare. Probabilmente il direttore Montella è stato intimidito con una minaccia del genere in passato, ma io non sono quel tipo di persona. Hanno svegliato un cane dormiente, metterò ancora più impegno nel mio lavoro perchè se pensavano di spaventarmi non ci sono riusciti, anzi dovrebbero avere paura loro perchè sono sicuro che la giustizia vincerà”.

SILENZIO STAMPA“Mi scuso se nel post partita non siamo stati all’altezza di gestire il momento. Domenica ho preso una brutta botta perchè eravamo sulla strada giusta e non mi aspettavo una prestazione del genere. Non avevo neanche le forze per parlare, tanta era la delusione. Al di là dei risultati, è la prestazione ad essere preoccupante. Non riuscivo a darmi una spiegazione su quella partita. Avevo riposto tanta fiducia in questa partita, doveva essere il nostro rilancio. Non abbiamo avuto l’atteggiamento giusto, i ragazzi si sono fatti prendere da un nervosismo sbagliato. Mi aspettavo una reazione d’orgoglio visto quanto successo all’andata, ma così non è stato. Domenica c’era troppa delusione e sconforto per parlare, non eravamo lucidi ed avremmo fatto più danni. Il silenzio stampa non verrà prolungato e cercheremo di far riprendere tutte le attività in maniera regolare”.

UNDER“Il signor Goffredo Trombetta dei Diavoli Rossi, che è l’unico a non avermi mostrato solidarietà, probabilmente ha fatto così bene in carriera da fare il professore e dire che non capisce l’acquisto di tutti questi classe 2000. L’ho spiegato ma probabilmente non ci capiamo, anche perchè dice che serve un solo 2000 invece ce ne vogliono due. Oggi purtroppo nessuno ti dà i classe 2001 di qualità, è un discorso da affrontare in futuro”.

SCONFITTA“È’ come se qualcuno avesse spento l’interruttore, perchè le belle prestazioni arrivano ad intermittenza. Non mi spiego l’atteggiamento sbagliato da parte di tutti i giocatori. Ora dobbiamo cercare solo di riportare un po’ di pace e serenità alla squadra, non possiamo fare altro”.

PUNIZIONE“Sarebbe inutile spendere soldi in ritiri, è stato giusto dare un segnale togliendo il giorno di riposo ma è anche giusto non nasconderci, siamo tutti responsabili ed ognuno deve reagire con il proprio carattere. I limiti sono di concentrazione e caratteriali, non capisco come mai a volte diano segnali positivi ed altre volte no”.

GENTILE E FOGGIA“È stata una delle partite più brutte che abbia mai visto e questo non solo per colpa nostra. Personalmente all’andata non c’ero, ma so che molte società hanno avuto un trattamento brutto lì, come so anche di ex tesserati del Foggia che hanno rivelato in che modo gestiscono la società a quelle latitudini. Non mi sorprendo che il signor Gentile venga qui a fare il fenomeno. Facesse quello che vuole, quel che è certo è che non possono essere definite persone per bene, tant’è che molti non si sentono rappresentati da certe persone. Da bitontino mi auguro che il Bitonto vinca il campionato. Gentile pensasse a giocare a rugby o a praticare pugilato”.

SCELTE“Sulle scelte tecniche non mi sono mai intromesso, è chiaro che si punta sulla meritocrazia e mi auguro che anche l’allenatore prenda le sue scelte in questo modo. Non penso che fino ad ora abbia disatteso le aspettative e penso che abbia fatto giocare chi merita”.

SOCIETÀ“Per me la cosa più importante è capire cosa vorrà fare il Taranto e se la società vorrà continuare. Fino a qualche giorno fa non avevo dubbi, ora invece è diventato tutto un punto interrogativo. Il presidente è deluso dai risultati ed i sacrifici economici, anche se sbagliati, li ha fatti. Ieri mi ha detto che vuole sentirsi accettato e con tutto questo astio nei suoi confronti potrebbe pensare a vendere. È molto dispiaciuto e mi ha detto che è aperto alla cessione del club. Credo però che non arriverà nessuno, poi se dovesse arrivare sarete i primi a saperlo”.

STAMPA“Voglio precisare che un vostro collega si è permesso di scrivere in una chat dicendo: ‘Ma siamo sicuri che questa non è una mossa architettata dalla società?‘, qui siamo alla follia. È per questo che poi tutto diventa esasperato. Ho subìto insulti gratuiti per errori fatti da altri, ma se lavoro devo essere leale con chi collabora con me. Questo atteggiamento dove ci porterà? Chi vorrà venire a Taranto a lavorare dopo fatti del genere? Purtroppo so che non siete liberi di scrivere quello che pensate, perchè molti non vogliono sentir parlare bene del Taranto. Come si può fare calcio così a Taranto? Sento dire “ultras liberi” e perchè gli altri non possono essere liberi?”.

DISERZIONE“Penso che dietro le diserzioni dei nostri tifosi e di quelli brindisini ci sia lo stesso artefice”.

OBIETTIVO“L’obiettivo del Taranto è onorare la maglia ed il campionato, dobbiamo arrivare almeno ai playoff altrimenti è inutile anche continuare a giocare”.

(Video TRB Channel)