Venerdì 24 maggio 2019, stadio Gran Sasso di L’Aquila: una data e un luogo che i ragazzi del Cus Lecce difficilmente dimenticheranno, visto che, per la prima volta nella sua storia, la rappresentativa di calcio guidata dal duo Paolo Verdesca-Vittorio Botrugno, si è laureata campione d’Italia battendo il Cus Parma 4-2 ai rigori, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sul punteggio di 1-1.
Grande soddisfazione trapela nella parole sia di Botrugno che in quelle di Verdesca, oggi nelle vesti di allenatori, ma facenti parte di questo gruppo dal lontano 2011, quando si decise di rifondare la rappresentativa dopo alcuni anni di assenza.
“Un successo a cui ci tenevamo tanto – racconta la guida tecnica Botrugno a SalentoSport –, un’esperienza bellissima e che dimenticheremo difficilmente; molte volte ci siamo andati vicini, ma questa volta, grazie anche ad un po’ di fortuna che ci è mancata nelle passate edizioni, siamo riusciti a conquistare questo successo che io personalmente inseguivo dal 2011, e che ormai avevo preso molto a cuore. I ragazzi – prosegue l’attaccante dell’Ugento – sono stati veramente fantastici, io e Paolo abbiamo cercato di mettere tutta la nostra esperienza maturata in questo torneo per provare a dar loro consigli positivi, ma ripeto loro sono stati eccezionali”.
L’attaccante fresco vincitore anche del campionato di Promozione con la squadra di Mimmo Oliva, si augura che questo successo sia di buon auspicio per il futuro: “Il nostro segreto è stata la coesione e la compattezza, come già detto questo è un gruppo nato nel 2011 e da lì si è creato qualcosa di veramente bello; mi auguro che tutto ciò possa protrarsi negli anni, e spero anche che con il passare del tempo il tutto si allarghi a nuove discipline, come avvenuto quest’anno con il basket”.
Molto soddisfatto ed emozionato è anche Paolo Verdesca, altra colonna portante di Torino 2011, che quest’anno ha deciso di mettere tutta la sua esperienza a disposizione del gruppo: “Innanzitutto – dice – il merito di questo successo è soprattutto dei ragazzi che sono scesi in campo, ragazzi che hanno interpretato al meglio questo torneo, formando un gruppo leale e coeso, e questa è senza dubbio la nostra più grande soddisfazione; nonostante si tratti di un torneo universitario, sappiamo bene che negli anni vi è stato sempre un coefficiente di difficoltà elevato, poiché in campo scendono ragazzi che durante l’inverno disputano i campionati nei vari club. A differenza delle passate edizioni – prosegue Verdesca –, abbiamo avuto dalla nostra anche un po’ di fortuna, fattore che magari negli anni di mister Stefano De Padova e di tutta la vecchia guardia ci è mancato, e sappiamo bene che nelle gare ad eliminazione diretta anche quello può essere determinate; è un successo per noi dal sapore molto particolare, successo che io e Vittorio abbiamo inseguito per diversi anni, ma che oggi siamo riusciti a centrare, collaborando con grande unità di intenti, perché oltre a questa collaborazione, a Vittorio mi lega una grande amicizia. Ai ragazzi abbiamo solo cercato di trasmettere serenità e tranquillità, senza appesantire molto la cosa, perché molti di loro venivano da una lunga e faticosa stagione con le squadre di club, e quindi caricare il tutto, avrebbe potuto solo avere riscontri negativi”.
In chiusura e all’unisono i due condottieri del Cus Lecce, ringraziano tutta la squadra, lo staff e tutta la macchina organizzativa che ha collaborato a questo splendido traguardo.
Questa la grande famiglia del Cus Lecce, partendo dalla rosa: Matteo Reho, Francesco Liaci, Marco Malinconico, Lorenzo Piccinno, Giulio Perrone, Michele Guastella, Michele Calabrese, Gabriele Montinaro, Andrea Portaccio, Davide Portaccio, Gabriele Sacco, Daniele Lillo, Francesco Mariano, Gabriele Greco, Gabriele Magliani, Francesco Cito, Gabriele Mosca, Marco Mingiano, Gabriele Alemanni, Davide Urso, Cristian Bono, Francesco Merico, Luca Stefanelli, Andrea Pezzulla. Coordinatori, i professori Adamo, Melica e Giuranno. Dirigenti: Claudio Campilongo, mister Marulli, Roberto Rella, Rossella Ricchiuto, Francesco Rollo.
