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MONDIALI – Le schedine strappate volano, le sorprese si sprecano. E gli spaghetti li offre Neymar

Secondo appuntamento con la nostra rubrica dedicata al Mondiale di Russia 2018. Dal gruppo E alla prima gara del secondo turno che ha visto protagonisti i padroni di casa, l’analisi semiseria di quanto visto negli ultimi giorni a Mosca e dintorni raccolta nelle nostre pagelle.

VOTO 7,5 ai gladiatori serbi. Asse romano per la nazionale balcanica, discretamente buona per nove undicesimi e che vede le sue due stelle nella strana coppia Kolarov-Milinkovic Savic. Il primo con un terrificante e spettacolare mancino su punizione annienta le velleità del sempre volenteroso Costa Rica, il secondo con una produzione industriale di colpi di classe seconda solo ai calcioni rifilati ad ogni avversario a tiro da parte del centramericano Calvo.  E così la Serbia può sognare

VOTO 5,5 agli spaghetti di Neymar. Tra le delusioni di inizio mondiale va inserito anche il Brasile, bloccato inaspettatamente sul pari dall’ostica Svizzera. Ai rossocrociati è bastata una testata di Zuber a inizio ripresa, abile a sfruttare la marcatura da bella addormentata di Miranda, per bloccare i verdeoro, lanciati dalla prodezza di Coutinho e scoppiati ben presto come il palloncino rosso caduto dagli spalti e ben presto eliminato dai tacchetti di Alisson. Neymar tutto fumo e niente arrosto: evidentemente il piattone di spaghetti che gli hanno calato in testa non era abbastanza al dente

VOTO 9 al TricolorScelta tutt’altro che puramente casuale la nostra per definire il Messico, la più grande sorpresa del primo turno, capace di avere la meglio nientepocodimenoche della Germania iridata in carica. I vari ravanamenti intimi, la qualità della rosa e l’assedio finale non sono stati sufficienti a Joachim Low per agguantare almeno un pari contro gli scatenati uomini in verde, protagonisti di un avvio a ritmi impossibili che  ha fatto girare la testa ai difensori e ai portatori di palla teutonici, annichiliti dall’assioma pressing-contropiede perfettamente tradotto nel gol di Lozano, da far rivedere nelle scuole calcio (ma i gol potevano essere almeno altri due). I tedeschi non perdevano all’esordio dal 1982, e quell’anno fu Italia campione. Chissà che…ah, no.

VOTO 4 alla Gazzetta dello Sport. “Sarebbe toccato a noi”: con questo titolone deamicisiano la rosea usciva in edicola nel giorno del debutto della Svezia al Mondiale. I gialloblù carnefici della peggior Italia di sempre, apparsi modesti persino contro l’inguardabile Corea del Sud, hanno vinto di misura il derby industriale tra mobilifici e produttori di telefonia grazie a un penalty dell’ex genoano Granqvist, ma qualcuno sembra non farsi ancora una ragione della loro presenza in Russia. Anche basta. Meno articoli di compianto/rimpianto su ciò che poteva essere e non è stato e più inchieste su un calcio italico la cui rivoluzione latita nonostante la realtà abbia palesato la sentenza dell’inadeguatezza del nostro sistema. E soprattutto, viva le svedesi. Ops, gli svedesi

VOTO 8,5 allo champagne belga. Probabilmente, anzi sicuramente, la più convincente tra le big, il Belgio ha sudato per un tempo contro il Panama del colosso Torres, un armadio quattro per quattro capace di sportellare con decisione addirittura con Lukaku. Dal nulla, ecco un lampo: è Ciro Mertens, che al volo disegna una parabola imprendibile per Penedo che apre le porte ad Hazard e compagni per aprire un canale tra le maglie panamensi e calare un facile tris

VOTO 7 all’uragano inglese. Harry Kane o hurricane, cambia il significante, cambia il significato ma non la sostanza, perché spazza via tutto ciò che incontra. Due gol vecchio stampo, da opportunista puro per sbarazzarsi della malcapitata Tunisia, che già assaporava un’impresa in stile islandese. E invece i difensori maghrebini, fastidiosi quasi come i moscerini che hanno invaso Volgograd, si sono dovuti arrendere allo strapotere britannico sulle palle inettive

VOTO 4,5 agli scommettitori. Ammettetelo, un po’ tutti pensavate che nel gruppo H Colombia e Polonia avrebbero avuto vita facile. E invece ad oggi risulta pressoché impossibile che entrambe le ex favorite possano qualificarsi agli ottavi, viste le rispettive inattese e brutte sconfitte con Giappone e Senegal. I sudamericani puniti dal rosso a Carlos Sanchez e dal colpo di testa di Osako, i biancorossi inguardabili e messi ko dalla velocità dei Leoni giallorossoverdi hanno rimescolato le carte in quello che si presenta come il girone più equilibrato del mondiale. E le schedine strappate volano come il riso durante un matrimonio

VOTO 7,5 alla Russia, prima qualificata. Il “fato”, diciamo così, ha sorriso alla Nazionale di casa, consentendogli di misurarsi nelle prime due uscite con due squadroni del calibro di Arabia Saudita ed Eggitto. Risultato? 6 punti, 8 gol fatti ed 1 subito, un Cheryshev formato Cristiano Ronaldo, un Golovin alla Messi e uno Dzyuba in stile Bobo Vieri. E magari per l’avversaria degli ottavi Putin farà ripescare Panama. In tutto ciò, Egitto non pervenuto. Salah per la prossima