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LECCE – Le pagelle: Cosenza chiude la porta, Mancosu-Doumbia le delusioni. Pacilli imprendibile

Le pagelle di Lecce-Alessandria

LECCE

Perucchini 6,5 – Una sicurezza, come sempre. Spettatore per due terzi abbondanti della gara, scende in campo, ed è seriamente impegnato dall’Alessandria, solo in occasione del gol di Marras, che aveva ritardato di pochi secondi grazie a un super intervento su Bocalon. Nel resto della gara tanti rinvii, un paio di buone uscite e una parata che rende semplice su Cazzola

Lepore 5,5 – Parte molto bene, aggredendo gli avversari e facendosi vedere in avanti, poi pian piano si perde. Soffre tanto Nicco che di certo non è un funambolo, ma che per due volte va vicino al gol, e si avventura in infiniti e inutili dribbling che spesso rischiano di lanciare gli avversari. Mezzo voto in più perché calcia l’angolo che porta al pari, anche se nel finale manda in fumo un calcio di punizione potenzialmente molto pericoloso

Cosenza 7,5 – Il migliore del Lecce ed il migliore in campo. L’attacco dell’Alessandria fa obiettivamente paura, ma se Perucchini fa una parata in un match il merito è soprattutto del centralone calabrese, che annienta Bocalon, Gonzalez ed Evacuo. Imperatore delle palle alte, propizia il gol di Pacilli con uno stacco dei suoi e mette i buchi dove Lepore concede qualcosina, ed è sfortunato nell’azione del vantaggio ospite

Giosa 6,5 – Bene come il collega di reparto, sebbene non quanto lui. Lì in mezzo è una guerra fisica e i centrali giallorossi ne escono stravincitori, con il potentino capace anche di regalare qualche giocata elegante per il pubblico, Due soli, in fase di disimpegno, nel primo tempo, e nel finale quando Sestu lo salta secco

Ciancio 6 – Viaggia tanto, ma non sempre bene. L’intesa con Doumbia c’è quasi solo nel primo tempo, in cui è capace di servire una palla d’oro nell’area piccola non sfruttata da un attacco, quello giallorosso, leggerino nell’occasione. Si perde Marras in occasione del vantaggio grigio, anche se è spiazzato dalla deviazione di Perucchini, mentre la ripresa è di ordinaria amministrazione

Costa Ferreira 6 – Molto al di sotto delle sue possibilità, si salva in corner proprio per quello procuratosi con un bel tiro deviato sul fondo da Vannucchi. E’ il suo unico grande acuto. Si muove tanto, ma a parte un paio di giocate smarcanti per i compagni, è controllato bene da un ottimo Branca

Arrigoni 7 – Chi fa da sé fa per tre, e non è solo un modo di dire in questo caso. Centrale, aggiunto, regista ma soprattutto frangiflutti dinanzi alla difesa giallorossa, è costretto a mettere le pezze quando mancano i più offensivi Mancosu e Costa Ferreira, stavolta in grande difficoltà. Lui si giostra bene, protegge la difesa, va girare palla, e serve anche un’ottima palla non concretizzata da Pacilli

Mancosu 5 – La delusione numero uno nelle fila leccesi. Ha Cazzola fisso addosso, più l’inesauribile Marras in costante raddoppio, senza riuscire a capire che su ogni suo stop c’era uno dei a mordergli le caviglia, portandolo a perdere un numero incredibile di palloni. Non va nemmeno vicino a tirar fuori quel coniglio dal cilindro come tanto spesso è bravo a fare

Pacilli 7 – Il suo gran merito è, ovviamente, prodotto dalla zampata decisiva con cui risolve in mischia, e di destro, la confusa azione del pareggio. Ma non è tutto qui, perché manda in crisi Manfrin da subito ed è il più pericoloso del tridente giallorosso. Oltre al gol, due tiri, un paio di assist, e tanto sacrificio in copertura. Rinato

Caturano 6 – Dopo venti secondi si procura un fallo con un pressing super su Sosa. La sua gara è praticamente questa: lavoro sporco, movimenti e falli conquistati. Escluso l’assist per la prima occasione di Doumbia, è però latitante in zona gol

Doumbia 5 – Altra nota dolente della serata giallorossa. L’uomo in più delle ultime uscite dei salentini stavolta stecca, soprattutto per merito di un Celijak che, mettendola sul piano fisico e non concedendogli neppure un metro, lo annulla agevolmente, anche se il franco-maliano ci mette del suo. Come quando, ad inizio match, getta alle ortiche una ghiotta occasione

Torromino 6 – Pochi minuti e pochissime opportunità, anche se nel recupero si procura comunque un calcio di punizione potenzialmente interessante che Lepore però spreca

Marconi sv

Fiordilino sv

All. Rizzo 6 – Piccolo passo indietro rispetto alla prova super con la Sambenedettese. Il Lecce c’è, gioca una buona gara e questo è fuori di dubbio, ma non riesce a limare quei piccoli problemi che, palesati già nella prima parte di match, fanno diventare la rinunciataria Alessandria avversario ancor più difficile da battere. Tarda a inserire Torromino e a spostare Doumbia (Celijak ha avuto 85 minuti di gioco facile) a destra, e non riesce a trovare un’alternativa alla serata-no di Mancosu. Sufficienza comunque pienissima, per lui e per il Lecce

ALESSANDRIA

Vannucchi 6 Celijak 7 Gozzi 7 Sosa 6 Manfrin 5,5 Marras 7 Cazzola 7 Branca 6,5 Nicco 6 Bocalon 5 Gonzalez 6 Evacuo 5,5 Sestu 6,5 Fischnaller sv All. Pillon 5,5