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[ESCLUSIVA SS] – Il giovane De Giorgi: “Il gol non è un’ossessione. Futuro? Comunque vada avrò la Virtus nel cuore”

La nuova linea societaria casaranese, voluta dalla famiglia De Masi, è stata chiara sin da subito: far giocare in prima squadra i ragazzi del settore giovanile per valorizzare il patrimonio del club. Gli esiti della stagione hanno dato ragione al patron rossazzurro De Masi, che ha visto la costante crescita di alcuni di quei ragazzi. Tra questi Diego De Giorgi, attaccante classe '93, protagonista della nostra intervista in esclusiva.

Diego partiamo con un bilancio della stagione, sia di squadra che personale.
"Abbiamo fatto un grande campionato. L'obiettivo stagionale era la salvezza e noi siamo andati ben oltre a questo traguardo. Dal punto di vista personale sono molto contento perché ho giocato tanto, credo di aver disputato un buon campionato, anche se avrei potuto fare qualche gol in più. Peccato".

A proposito di mancate realizzazioni, una delle critiche che più ti sono state fatte è di avere scarsa confidenza con il gol. Cosa rispondi a chi sostiene questa tesi?
"Per certi versi è vero, hanno ragione. Credo di aver sbagliato tanti gol quest'anno, anche se molti sono stati annullati per fuorigioco. Devo cercare di essere più cattivo sotto porta, devo migliorare da questo punto di vista. Ci tengo a dire, però, che per me il gol non è tutto. È importante lavorare al meglio per la squadra. Sono ancora giovane e migliorerò anche quest'aspetto, per fortuna ai gol ci ha pensato il bomber Villa".

Come hai ricordato tu stesso, in questa stagione hai giocato tanto. Quali sono stati i compagni che ti hanno aiutato di più a crescere?
"Tutti i senatori, gente di esperienza come Sportillo, Vergori, Rescio e Villa. Ma vorrei ringraziare uno su tutti, il capitano Antonio Calabro che è stato molto importante per me in questa stagione. Mi ha aiutato tantissimo a crescere sia come calciatore sia, soprattutto, come uomo. Lui è per me un esempio da seguire".

Cosa ha rappresentato Casarano per te in questi tre anni?
"Casarano è tutto. Questa società mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra in un palcoscenico importante, in una piazza come Casarano che vive di calcio. Giocare allo stadio 'Capozza' è una sensazione unica, mi sento di ringraziare la società per la fiducia che mi hanno concesso. Sarò sempre grato a Casarano".

Le tue parole hanno il sapore dell'addio. Semplice sensazione o c'è qualcosa di concreto?
"Assolutamente no, ancora non so quale sarà il mio futuro. Aspettiamo tutti quanti di vedere quali saranno gli sviluppi della società, ovviamente io spero di poter fare un giorno il salto di categoria, ma porterò sempre nel cuore la maglia rossazzurra".